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Assessore infermiere fa test a tutto il borgo, nel Lazio “Jenne” diventa modello da seguire

Cristiano Lauri, infermiere professionale del Policlinico "Tor Vergata" di Roma, ha messo in sicurezza la popolazione del suo borgo con test massivi rapidi in monitoraggio costante

Jenne (Roma) – Diventa una icona nazionale l’operato di una amministrazione comunale  che ha messo a disposizione di tutto il suo paese la sua qualifica di infermiere professionale. Siamo a Jenne, un bellissimo borgo della provincia di Roma e situato nell’alta Valle Aniene, a venti minuti distanza dai Monasteri benedettini di Subiaco.

Un luogo incontaminato, immerso nella natura e raggiungibile attraverso strade montane spettacolari ma che rendono non semplici gli spostamenti soprattutto per le persone più anziane.

Ed è qui che Cristiano Lauri, infermiere professionale a tempo pieno presso il Policlinico Universitario “Tor Vergata” di Roma, ha messo in campo un monitoraggio costante con i test rapidi e con un ponte di collegamento con il medico di base dott. Ignazio Antonelli per tutelare tutta la popolazione.

L’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Giorgio Pacchiarotti, che ha reso Jenne “perla” della Valle Aniene, ha acquistato i test rapidi e che sono stati messi a disposizione della popolazione.

Cristiano Lauri, avvalendosi dell’aiuto di alcuni volontari, ha fatto continuamente la spola tra Roma e Jenne, borgo nel quale svolge attualmente l’incarico di Assessore comunale, ed attuando sin dall’inizio dell’arrivo dei test, uno screening massivo organizzato a dovere.

L’ambulatorio è stato allestito nei pressi della Sala Municipale, spazi amplissimi, ed i test rapidi sono stati eseguiti nel patio coperto ma esterno, per evitare una sorta di aerosolizzazione del virus (nel caso fosse presente) durante l’introduzione del tampone nella cavità nasofaringea.

Tutte le operazioni si sono svolte in sicurezza totale ed in raccordo con il medico di base di Jenne. Di qui se insorgevano ad esempio dei sintomi di raffreddamento o costrizione tipici della stagione invernale, subito i test rapidi effettuati dall’assessore infermiere su richiesta del medico, evidenziavano la negatività, potendo così escludere l’infezione e curare il paziente per il corso normale della sintomatologia presentata.

Ma oltre a questo, i test sono stati eseguiti a tutti, ma anche con appuntamenti rituali per tutti coloro che a sera facevano rientro a Jenne dopo il lavoro e che passavano prima di fare rientro a casa nella postazione ambulatoriale per escludere eventuali contagi esterni in ingresso nel territorio comunale.

Oltre a questo per evitare ai molti anziani che abitano stabilmente il borgo, l’amministrazione ha predisposto una silente ma capace azione di sostegno fornendo loro sempre gratuitamente dispositivi di protezione: mascherine, guanti e nei casi di necessità anche l’espletamento di commissioni, spesa e quanto necessario per vivere durante i lockdown.

Tutto questo meccanismo, tuttora in funzione, ha permesso di monitorare in maniera costante e sistematica la popolazione caratterizzando il borgo covid free. Due i soli casi positivi di tampone rapido che si sono verificati, e che hanno poi indotto le due persone infettate ad eseguire i tamponi molecolari e gli accertamenti di rito.

Uno di questi purtroppo anche a causa di patologie pregresse è poi venuto a mancare, il congiunto è poi guarito negativizzandosi al termine di una sintomatologia classica ma non preoccupante tenuta sotto controllo.

I due, avevano contratto il contagio recandosi fuori Jenne, e questo monitoraggio ha consentito di “isolare” quello che sarebbe potuto essere un focolaio diffuso da li a poco in tutto il paese.

La notizia è stata riportata sul quotidiano nazionale www.ufficistampanazionali.it