ROMA RM – Un passo concreto verso una sanità di prossimità sempre più efficace e partecipata. È stato siglato ad Albano Laziale, presso la sede della Direzione Generale della ASL Roma 6, il nuovo accordo di collaborazione tra la ASL e le sigle sindacali dei Medici di Medicina Generale per la promozione dello screening mammografico gratuito rivolto alle donne di età compresa tra i 50 e i 74 anni.
Alla firma erano presenti il direttore generale della ASL Roma 6, Giovanni Profico, il direttore sanitario Vincenzo Carlo La Regina, e i rappresentanti delle principali sigle sindacali: Antonio Nigro (FIMMG), Alfonsina Pannullo (SMI), Alfredo Cuffari e Luca Romagnoli (SNAMI).
Dopo il successo del progetto di screening per il tumore del colon retto, che ha fatto registrare un sensibile aumento dell’adesione grazie al coinvolgimento diretto dei medici di famiglia, la ASL Roma 6 consolida così il proprio impegno nella prevenzione oncologica.
Il protocollo prevede che i Medici di Medicina Generale affianchino i servizi di screening della ASL nel sensibilizzare le pazienti, prenotando la mammografia direttamente sul sistema regionale e seguendo le donne lungo tutto il percorso diagnostico e informativo.
“La prevenzione è il primo e più potente strumento di cura che abbiamo,” ha dichiarato il direttore generale Giovanni Profico: “Con questo accordo intendiamo rafforzare la rete territoriale della sanità pubblica e consolidare la collaborazione con i medici di medicina generale, che rappresentano un punto di riferimento insostituibile per i cittadini. È attraverso la fiducia nel proprio medico che possiamo aumentare la partecipazione agli screening e intercettare precocemente le patologie oncologiche, salvando vite e migliorando la qualità della salute sul nostro territorio”.
Il direttore sanitario Vincenzo Carlo La Regina ha sottolineato come “questo modello di lavoro integrato consenta di coniugare la competenza specialistica con la vicinanza umana del medico di base, promuovendo una medicina che ascolta, accompagna e tutela”.
Soddisfazione anche dal direttore del Dipartimento di Prevenzione Mariano Sigismondi, che ha ricordato come “l’esperienza dello screening del colon retto ci abbia dimostrato l’efficacia del coinvolgimento dei medici di famiglia, aumentando l’adesione e la tempestività nella presa in carico. Replicare quel modello per la prevenzione del tumore al seno era un obiettivo naturale”.
Sigismondi ha voluto ringraziare anche il dottor Alessandro Salimbeni, coordinatore degli screening oncologici, la dottoressa Linda Fabi, responsabile del programma mammografico, e le dottoresse Paola Trinca e Francesca Agostinelli, referenti e supporto organizzativo del progetto.
L’obiettivo è duplice: aumentare la percentuale di adesione allo screening mammografico e rendere più rapido e personalizzato il percorso assistenziale per le pazienti che necessitano di ulteriori approfondimenti.
Il progetto, parte integrante delle strategie regionali per la sanità di prossimità, rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra istituzioni, professionisti e cittadini, nella convinzione – condivisa da tutti i presenti – che la prevenzione non sia solo un atto sanitario, ma un vero e proprio investimento sul futuro della comunità.