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Apprensione all’Aquila, primario di rianimazione in isolamento cautelativo covid

Il medico, ha egli stesso reso noto che dovrà osservare la quarantena per essere stato a contatto con una paziente positiva al covid

L’Aquila – Ha suscitato apprensione la dichiarazione resa questa mattina dal primario di Rianimazione dell’Ospedale San Salvatore dell’Aquila dott. Franco Marinangeli. Lo stimato professionista infatti con trasparenza e chiarezza ha reso noto che dovrà osservare una quarantena cautelativa in ragione di un contatto intercorso, seppure a distanza, con una paziente risultata poi infettata dal covid.

Queste le dichiarazioni: “Per chi preferisce credere che tutto sia tornato alla normalità… da ieri sono in isolamento fiduciario. Un ferragosto da dimenticare… in linea con il primo semestre 2020…

Il virus gira e chiunque pensi il contrario dovra’ fare i conti con la realtà.
Ieri sono stato avvertito di un contatto avuto una settimana fa con la figlia di un mio paziente domiciliare risultata positiva, nel corso di una visita. Sono stato immediatamente contattato, mi sono recato in ospedale e mi sono sottoposto a tampone, che fortunatamente è risultato negativo, ma purtroppo dovrò rimanere in isolamento fiduciario per tutta la settimana secondo normativa vigente.
Sono abbastanza sereno perché so che sono entrato in quella abitazione con la mascherina e sono stato a distanza dalla persona positiva, ma credetemi non è una bella esperienza psicologica …ne’ una bella esperienza ‘fisica’ essere sottoposto al tampone.
Il motivo della prudenza e del rispetto delle regole è legato innanzitutto al fatto che il virus continua a girare indisturbato nonostante non vogliamo accettarlo … ed inoltre al fatto che una volta chiamati per un contatto con una persona covid positiva riusciamo a vivere serenamente i giorni di isolamento in attesa dei controlli previsti. L’espansione di un contagio e quindi l’esplosione di un focolaio sono eventi molto probabili nella situazione attuale, e non sono legati all’inefficienza del sistema sanitario nazionale ma all’inefficienza dei neuroni di alcuni individui che non vogliono capire, che poi probabilmente sono gli stessi che pretendono la guarigione a cura della sanità pubblica. Non funziona così… cosi non va bene.. mi sembra di capire che non c è sufficiente buonsenso in giro e questo potrebbe avere un costo per la nostra comunità, e il costo purtroppo lo pagheranno i più deboli.
A fronte di questa situazione, su cui inviterei tutti a riflettere, c è un sistema sanitario presente ed efficace, nei limiti del possibile, limiti purtroppo esistenti anche se molti non vogliono capirlo.
Ringrazio i colleghi medici e infermieri che mi hanno accolto ieri con il sorriso. In particolare l’amico Emilio Tonelli, fortemente operativo, garanzia di massima professionalità con tutto il team di pronto soccorso dell’ospedale san salvatore. Il sistema sanitario pubblico è un valore enorme, c’e’ sempre, giorno e notte 365 giorni all’anno, non dobbiamo dimenticarlo..
Al di la di tutto un esperienza importante e costruttiva. I sanitari, categoria a cui appartengo, ogni tanto devono ricordarsi che possono diventare pazienti e questo può essere utile a costruire una sanità migliore.
Non è una bella sensazione stare isolati. Dicevo al mio amico Piero Bianchi ieri che è la sensazione di chi è agli arresti domiciliari… cioè comunque una limitazione della libertà…quindi una condizione per niente bella.. ma giustamente lui in quanto poliziotto mi faceva notare il lato positivo… non viene la pattuglia a controllarti tutti i giorni… a questo servono gli amici … a vedere le cose dal lato giusto anche nei brutti momenti.”