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Analisi sismica della zona di confine tra Lazio e Abruzzo: ecco le fasce di pericolosità

L'evento di mg. 3.3 avvenuto a Fonte Nuova non è stato seguito da repliche

Roma – L’area interessata dall’evento di questa mattina non presenta una sismicità significativa negli ultimi anni. Guardando i terremoti dal 1985 ad oggi, si può notare che sono presenti pochissimi eventi e di bassa magnitudo, mentre se ci si posta ad est, verso i comuni di Guidonia e Tivoli, la sismicità è più frequente. Al momento (ore 06:00) non ci sono state repliche. Tralaltro si tratta di un epicentro avvenuto in una fascia a basso rischio, come si può notare nella immagine a corredo. Da notare come la zona di confine dell’Abruzzo (il Carseolano) sia inserito geologicamente nel contesto morfologico del Lazio e quindi con una pericolosità sismica molto piu’ contenuta rispetto alle zone rosse e viola dell’entroterra abruzzese.

Anche la sismicità storica estratta dal Catalogo Parametrico Italiano (CPTI15) non evidenzia terremoti significativi nelle vicinanze dell’epicentro di questa mattina. Tra gli eventi sismici che possiamo ricordare c’è il terremoto del 24 aprile del 1901 di magnitudo stimata M 5.3 con epicentro nell’area della Sabina.

La pericolosità sismica dell’area è definita media secondo il modello di riferimento per l’Italia Come si vede dalla mappa la pericolosità diventa più elevata spostandosi di pochi chilometri ad est.

Come si evince dalla  Mappa del risentimento sismico in scala MCS elaborata a partire dagli oltre 2.000 questionari online  la scossa è stata avvertita in maniera molto evidente nella città di Roma e in alcune località della provincia di Roma, in particolare nella zona ad est della capitale. Vengono evidenziati risentimenti fino al IV grado MCS.