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Analfalbetismo finanziario: l’Italia è tra i Paesi più colpiti

L’Italia è uno dei paesi europei con la percentuale più alta di analfabetismo finanziario.

 

Un’analfabeta finanziario è sostanzialmente una persona che non possiede alcuna conoscenza dei prodotti finanziari basilari, non è in grado di gestire in maniera proficua le proprie risorse patrimoniali, sottovaluta (e talvolta non sa neppure che esistono) i rischi che può incontrare quando stipula un contratto di investimento e, di conseguenza, si rivela facile preda di truffe e inganni finanziari.

 

Si tratta di un problema che viene spesso trascurato e che apporta col passare degli anni difficoltà non solo a livello individuale, ma anche collettivo. Sono molti infatti gli svantaggi che derivano da un’educazione finanziaria sbagliata e che si ripercuotono su tutta la comunità a lungo andare. L’incapacità di gestire correttamente il denaro, infatti, è uno dei fattori che anno dopo anno contribuisce a rallentare l’economia del nostro Paese.

 

In Italia è stato calcolato che l’analfabetismo finanziario colpisce il 75% della popolazione. Si tratta indubbiamente di un dato allarmante che, se non migliorato in tempi brevi, potrebbe portare a ulteriori difficoltà finanziarie per tutti i cittadini.

Educazione finanziaria: perché è fondamentale per la crescita economica di un Paese

 

Secondo un report dell’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) sull’educazione finanziaria del mondo, l’Italia si trova al 13° posto su 20 per l’alfabetizzazione finanziaria dei propri cittadini, mentre occupa l’ultima posizione della classifica sull’esperienza finanziaria dei propri studenti.

 

Uno studente su cinque, infatti, non possiede le capacità per prendere decisioni responsabili in tema finanziario e ciò finirà per ripercuotersi inevitabilmente sulla nostra economia.

 

Non è un caso, appunto, che gli italiani, se paragonati agli altri cittadini europei, possiedano il maggior numero di case di proprietà e una media più alta sulle somme di denaro nei depositi bancari. Quanto si evince è che gli italiani sono bravi a risparmiare ma non a investire.

 

I soldi “immobili”, bloccati in proprietà fisiche e conti deposito, infatti, non giovano all’economia del Paese e alla sua crescita.

 

Un’altra conseguenza dell’analfabetismo finanziario è la maggiore esposizione alle truffe. Senza gli adeguati strumenti di conoscenza, infatti, chiunque si avventuri in forme di investimento più o meno onerose rischia di cadere nella rete dei truffatori finanziari, che adescano le “prede” proprio facendo leva sulla loro disinformazione, e mandare in fumo anni di risparmi.

Consigli utili per migliorare la propria educazione finanziaria

 

Numerosi studi hanno evidenziato che tra le prime cause di stress c’è una difficile situazione economica alle spalle. Continuare ad ignorare questa problematica, quindi, non farà altro che peggiorare la situazione soprattutto per le fasce sociali più deboli.

 

Per fortuna, oggi è più semplice che in passato approfondire le questioni finanziarie senza la necessità di seguire corsi di studio specifici. Oggigiorno, infatti, si possono trovare numerosi  canali di informazione e contenuti gratuiti sul web che possono migliorare da subito il proprio livello di conoscenza finanziaria.

 

Esistono infatti dei veri e propri portali di informazione, accessibili a tutti, che si pongono l’obiettivo di educare gli utenti su temi relativi all’ambito economico-finanziario. Yahoo! Finanza è uno di questi, offerto gratuitamente dal noto motore di ricerca.

 

In questa guida a Yahoo Finance elaborata da PortaleImpresa24 sono illustrate le principali caratteristiche e funzionalità del servizio, oltre ad approfondimenti sulle varie tematiche trattate (finanza personale, investimenti online e molto altro).

 

Portali come questo, quindi, rappresentano una risposta alla maggiore richiesta dei cittadini di possedere e padroneggiare strumenti user-friendly per comprendere meglio i prodotti finanziari e le azioni che ognuno può intraprendere per migliorare la propria situazione economica contribuendo, nel frattempo, al benessere del paese.