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Alessandro e Claudio Forzosi ne “Il Luogo comune”, saggio che esprime la loro unicità nella perfetta simbiosi

Carsoli – Si intitola “Il luogo Comune” ed è scritto a quattro mani da Alessandro e Claudio Forzosi, i musicisti che hanno dato vita al gruppo rock “Bad Medicine”. Fin qui nulla di rilevante, se non che gli autori siano nati nell’ottobre del 2003. A nemmeno quindici anni la loro unicità è in perfetta simbiosi come il loro aspetto che li lega da fratelli gemelli sin dalla nascita. Uniti nella musica rock della quale stanno facendo parlare molto, ma uniti dalla parimenti innata dote espressiva.  Alessandro e Claudio Forzosi sono già custodi di una perla di saggezza che dalla giovanissima età approda nel mondo della scrittura. Con “il luogo comune” i due autori sfatano alcuni miti, con impronte di un realismo culturale avanzato. Uno spaccato che fa riflettere su ciò che affligge la moderna società del terzo millennio che sono per l’appunto alcune ovvietà e luoghi…fin troppo comuni. Alessandro e Claudio intervengono scrivendo testimonianze così come già espresse in una raccolta di poesie: Infinitum che è stata pubblicata come opera letteraria a gran tiratura. E dunque nel talento di questi ragazzi si cela l’autenticità di chi vuole saper essere semplicemente se stesso, interpretando se stesso. Il plurale majestatis che li lega è sicuramente la loro forza di persone distinte ma unite da un legame indissolubile di sangue. Uno lo specchio dell’altro. Ragazzi  di grandi contenuti. E di seguito pubblichiamo il loro breve saggio auspicando serena lettura e adeguata riflessione per i lettori/visitatori:

“Il luogo comune”

Veniamo dal sentir dire che un uomo è tale quando ha i capelli corti. Ebbene: asseriremmo con assoluta certezza che sono altre le caratteristiche che determinano o no l’essere uomo, ma tacciamo essendo fervidi sostenitori della democrazia di pensiero.

Ci hanno bisbigliato in confidenza che una donna è tale nel caso in cui sia femminile. Avremmo controbattuto ad alta voce che in una società che ci costringe a volte sulla difensiva molte donne mostrano attributi che ben poco hanno a che fare con l’esser femminile, ma non per questo lo appaiono meno o sono addirittura meno donne.

Fa parte della moda attuale l’asserire che tutto il mondo voglia l’uguaglianza, ma se si addita il diverso o il non uguale si vuole l’uguaglianza o l’omologazione?

I “sentito dire” della società spacciano talvolta per vere profonde ipocrisie che fanno additare prima di conoscere e giudicare prima di sapere, mettendo in primo piano una superiorità che spesso non è altro che superbia. Dunque, scendiamo tutti dal nostro piedistallo: è la diversità che ci rende unici, che fa voltare di scatto e sussultare, che ci sorprende o magari ci emoziona, che ci turba, ci fa riflettere, che ci fa a volte solamente sorridere….. insomma che ci rende VIVI !

Ma non date retta a noi….. abbiamo solo quattordici anni: avete mai sentito dire di quanto siano strani gli adolescenti?

(Alessandro e Claudio Forzosi)

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