Dietro a ogni contrassegno c’è una storia personale, spesso segnata da difficoltà quotidiane. Usurpare un beneficio pensato per ridurre tali difficoltà significa negare concretamente un diritto umano basilare: quello all’uguaglianza di opportunità.
La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall’Italia con la Legge 18/2009, sancisce il dovere delle istituzioni e della società civile di eliminare ogni barriera – fisica e culturale – che ostacoli la partecipazione delle persone con disabilità. L’abuso dei contrassegni è l’esatto contrario: una barriera “invisibile” ma reale, generata dall’egoismo e dalla disattenzione verso il bene comune.
Il CNDDU invita:
– Le autorità locali a intensificare i controlli e ad applicare con rigore le sanzioni previste, affinché simili condotte non restino impunite.
– I cittadini a esercitare il loro diritto/dovere di segnalazione, previsto dall’art. 331 c.p., e soprattutto a sviluppare una coscienza civica che metta al centro il rispetto per le persone più fragili.
– Le scuole e le comunità educative a promuovere percorsi di educazione civica che rendano evidente come il rispetto degli spazi e dei diritti altrui sia il fondamento di una convivenza democratica.
Rubare un parcheggio riservato non è solo un’infrazione: è un atto di prevaricazione. Restituire dignità e rispetto ai titolari dei contrassegni è un dovere etico e giuridico.
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU