ROMA – Nel cuore della Capitale, tra Termini ed Esquilino, un’operazione della Polizia di Stato ha portato alla luce un vero e proprio “albergo diffuso” abusivo che ha dell’incredibile. Cinque strutture apparentemente indipendenti nascondevano in realtà un’unica attività ricettiva totalmente priva di autorizzazioni e certificazioni di sicurezza.
Gli agenti della Divisione Polizia Amministrativa della Questura, durante i controlli in via Napoleone III, hanno scoperto scene da incubo: un balcone trasformato in lavanderia con lavatrice allagata dalla pioggia ma collegata alla corrente, un ventilatore per i clienti con il motore sigillato con nastro adesivo da pacchi, fili elettrici scoperti e prese fissate ai muri con mezzi di fortuna.
La pericolosità era evidente: oltre cinquanta posti letto senza alcun certificato di prevenzione incendi, falsificazione di alcune certificazioni tecniche sugli impianti elettrici e rischi altissimi per ospiti e personale.
I responsabili sono stati denunciati per violazioni in materia di sicurezza e falsità documentale, mentre la Procura della Repubblica di Roma ha convalidato il sequestro preventivo degli esercizi, considerando la situazione un vero pericolo pubblico.
Un caso che getta luce su pratiche illegali e improvvisazioni estreme nel settore ricettivo, e che solleva interrogativi su quanti “alberghi fantasma” potrebbero nascondersi dietro facciate apparentemente normali nella Capitale.