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A Roma occupato il liceo Albertelli

ROMA – Il liceo Albertelli di Roma è stato occupato questa mattina per “esprimere le nostre legittime preoccupazioni e i disagi che coinvolgono l’intera comunità scolastica”, scrivono gli studenti del collettivo della scuola in una nota in cui comunicano la decisione.
I giovani parlano di “instabilità all’interno dell’istituto, derivata dai continui scontri tra la presidenza e il collegio docenti: la conseguenza è un clima d’incertezza che influisce negativamente sul nostro ambiente”. Ma la protesta, nata da motivazioni interne alla scuola, si inserisce anche nel più ampio movimento studentesco che contesta la guerra portata avanti dal governo israeliano nella Striscia di Gaza in risposta agli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Accanto alla striscione che annuncia l’occupazione, infatti, gli studenti hanno hanno esposto una bandiera della Palestina.

QUELLO CHE NON VA A SCUOLA

I giovani del collettivo parlano di un “approccio superficiale e discriminatori per chi ha Disturbi Specifici dell’Apprendimento e Bisogni Educativi Speciali”, e dicono di aver ascoltato “commenti inappropriati e inaccettabili rivolti da parte dei docenti agli alunni con disabilità”.
Denunciano poi “un’inefficienza evidente riguardo alla gestione delle ore di PCTO svolte, che non risultano correttamente documentate nei fascicoli degli studenti”, e i problemi legati all’edilizia scolastica (bagni, classi pollaio, mancanza di una rampa per disabili, mancanza della palestra, intonaco cadente.).
E sottolineano la “disattenzione di alcuni professori riguardo il dIsagio psicologico degli studenti e la continua pressione sulle valutazioni, che causano una situazione di stress e competizione che ha portato conseguenze molto gravi sulla salute mentale degli alunni”.

 

Nel comunicato si contesta poi “la scuola del merito”, e il “finanziamento di armi e di guerre che vedono all’ordine del giorno giochi di potere al prezzo di vite di civili”.
“È nostra volontà intendere questa protesta come un punto di partenza per un dialogo aperto e costruttivo, al fine di migliorare la nostra scuola e garantire un ambiente di apprendimento più positivo e inclusivo- concludono gli studenti- Perciò terremo durante l’occupazione corsi formativi che l’istituzione non propone, con l’intento di approfondire delle tematiche fondamentali per gli studenti trascurate nell’ambiente scolastico”. (www.dire.it)