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A Roma il murale di Ennio Morricone è tappa fissa: foto e selfie omaggiano il grande maestro

Roma – Ennio Morricone, il grande maestro morto lo scorso 6 luglio a Roma, continua a vivere nei cuori di tutti noi e nel bellissimo murale in via delle Fratte a Trastevere, il rione che il 10 novembre 1928 gli ha dato i natali. L’opera, realizzata nel giorno della scomparsa del grande compositore cinematografico, è firmata da Harry Greb, il creative designer già noto per i murales su Papa Francesco, Zaniolo supereroe e quelli sul Coronavirus tra pandemia e abbracci mancati.

Foto di Harry Greb

Il murale è ormai da giorni oggetto di visite, scatti fotografici e selfie da parte di cittadini e turisti, che passeggiando per la città non rinunciano a questa breve ma significativa tappa, come una sorta di piccolo omaggio per onorare la memoria del grande maestro. Un genio indiscusso della musica, che con le sue composizioni e specialmente le colonne sonore per il genere western all’italiana, ci ha regalato brani indimenticabili, divenuti leggenda. Ricordiamo la “Trilogia del dollaro”, “Una pistola per Ringo”, “La resa dei conti”, “Il grande silenzio”, “Il mercenario”, “Il mio nome è Nessuno” e la “Trilogia del tempo”.

Nel murale di Harry Greb, il maestro Ennio Morricone ha in testa un’aureola, segno di una dimensione ultraterrena; nella mano sinistra stringe la statuetta del premio Oscar (nel 2007 gli fu consegnato quello onorario alla carriera, mentre nel 2016 ne ottenne un secondo per la colonna sonora del film “The Hateful Eight” di Quentin Tarantino), mentre con la destra mima il gesto del silenzio, probabilmente a ricordare il protagonista del film “Il grande silenzio” di Sergio Corbucci, Silenzio appunto, chiamato così perché “dopo che passa lui c’è solo il silenzio della morte”.

La scomparsa di Ennio Morricone ha lasciato un grande vuoto nel mondo della musica, ma il maestro non ci ha davvero abbandonato. Con noi restano infatti i suoi brani, le sue colonne sonore dal valore inestimabile, divenuti patrimonio immortale per la storia del cinema e della musica di tutti i tempi. Al maestro, Roma ha da poco intitolato l’Auditorium Parco della Musica, e presto si procederà anche all’avvio dell’iter per l’intitolazione di un toponimo e uno spazio culturale riservato alla cultura all’interno della Capitale, che lo ha accolto, onorato e amato.

Foto di Harry Greb
Foto di Harry Greb