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A Ciciliano la storia del Castello Theodoli tra fascino e mistero

Ciciliano – Il Castello si erge sulla sommità del colle occupato dal centro storico del paese di Ciciliano. Un regesto sublacense dell’anno Mille riporta la notizia della donazione del Castello di Ciciliano all’Abbazia di Subiaco.
Fonti storiche attribuiscono la fondazione del maniero e del borgo sottostante a maestranze arabe sconfitte nel 916 lungo il fiume Aniene. Altre fonti datano la fondazione al XII secolo.

Per un lungo periodo di proprietà della famiglia Colonna, alla fine del XV secolo passò alla Chiesa di Roma e, con alterne vicende, ritornò più volte di proprietà dei Colonna.
Confiscato da papa Alessandro VI Borgia e da lui donato ai figli Cesare e Lucrezia, nota per i metodi sbrigativi di risolvere le sue inimicizie, il castello tornò alla famiglia Colonna solo dopo la morte dello stesso papa, avvenuta nel 1503.

Durante il pontificato di Paolo III Farnese (1534-1549), il castello venne espugnato e conquistato dalla famiglia del pontefice. È il 1545. Pochi anni dopo, nel 1563, Marco Antonio Colonna cedette il bene al principe Domenico Massimo. Infine, nel 1576, passò alla famiglia Theodoli che ancora oggi ne è in possesso.

Di forma quadrangolare, con 4 bastioni agli angoli (circolare quello sull’angolo meridionale aggiunto nel XV secolo e a pianta quadrangolare gli altri 3), presenta un accesso costituito da 2 rampe simmetriche a esedra, frutto di trasformazioni eseguite nei primi decenni del XX secolo. Al livello di accesso, tra le 2 rampe, è presente un locale adibito a rimessa. Dello stesso periodo sono le trasformazioni realizzate all’ultimo livello, in particolare la realizzazione della copertura piana a seguito della rimozione della copertura a falde della merlatura guelfa voluta dall’architetto Gerolamo Theodoli.

Dal piano nobile si accede a 2 piccoli ma splendidi giardini pensili, lungo il muro di cinta dei quali si trovano i camminamenti di ronda.