A Carsoli Santa Messa in grande stile alla ritrovata Chiesa del Carmine
Bagno di folla alla riapertura ufficiale al culto dopo i lavori
CARSOLI – La comunità di Carsoli riscopre la Chiesa della Madonna del Carmine. Dopo anni di chiusura, dopo i lavori di risistemazione il luogo sacro di culto torna agli antichi splendori. E dopo un primo assaggio con le esibizioni corali dell’altra mattina da parte delle classi quinte delle elementari, oggi la prima celebrazione liturgica avvenuta in grande stile. Non ci si poteva entrare tra fedeli e devoti di tutte le generazioni che hanno voluto essere presenti e partecipi a questo importante momento della comunità parrocchiale ed in generale.
Ad officiare il parroco don Umberto Di Pasquale al quale sono state rivolte ovazioni di apprezzamento e condivisione per il traguardo raggiunto in tempi peraltro molto brevi. Presente anche don Claide Berardi, già parroco di Carsoli oltre ad altri prelati, seminaristi, coro liturgico con repertorio di brani delle grandi occasioni.
La Chiesa è stata recuperata alla perfezione, e, come noto ricavata all’interno anche una cappella più piccola con un restringimento dell’unica navata laterale sinistra lato via Roma. Cappella che servirà per le celebrazioni giornaliere.
Ed ora in questo luogo sacro, situato tralaltro nella piazza centrale della cittadina, in adiacenza al Municipio, ci si potrà ritrovare in tante occasioni. Ovviamente la Chiesa Parrocchiale resterà sempre Santa Vittoria, ove si svolgeranno le celebrazioni domenicali e di rito ufficiali.
Nel contempo, l’atmosfera magica del Natale tra luci sfolgoranti, una bella cometa in piazza della Libertà ed i mercatini allestiti presso i giardini pubblici ha caratterizzato la città.
E riteniamo infine sia doveroso ringraziare il parroco don Umberto, Mauro Malpeli e quanti a vario titolo e ruolo hanno collaborato in varie forme per la riapertura della Chiesa della Madonna del Carmine. Un tassello di storia e di culto che si riprende la scena. Il nuovo parroco ha sorpreso tutti sin da subito, riuscendo a legare indifferentemente con tutte le generazioni, apportando alla comunità un beneficio rilevante: il messaggio sociale dell’unità prima di tutto, e spaziando poi in una forma di fede partecipativa, che ha riportato la messa del fanciullo al centro, con omelie sceniche e ragionate, e tante altre iniziative realizzate e tante altre ancora da fare. Il tutto all’insegna dei valori della cristianità e di fratellanza, unica ricetta per sconfiggere i mali del mondo. Pace dunque a tutti, un bel modo vero di avviare le festività natalizie.
Grazie don. Davvero ce n’era bisogno di tutto cio’.

