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San Francesco, accesa a lampada votiva a Castelvecchio Subequo

L'olio Santo donato dal comune di Carsoli

Castelvecchio Subequo – Suggestiva la cerimonia ufficiale di accensione della lampada votiva avvenuta ieri a Castelvecchio Subequo dove il sindaco Marisa Valeri ha dato il benvenuto al sindaco di Carsoli Velia Nazzarro.

In questa occasione si celebra di fatto la ricorrenza di oltre ottanta anni da quel 4 ottobre 1939 in cui Pio XII ebbe a proclamare San Francesco Patrono d’Italia, dando inizio alla feconda tradizione dell’accensione della lampada votiva a San Francesco d’Assisi.
La lampada che arde presso la tomba del Poverello, grazie al dono dell’olio, è come una preghiera
continua, con la quale i fedeli richiedono  l’intercessione di San Francesco, affinchè possa proteggere n tutto il popolo italiano ed il mondo intero.

LA RICORRENZA:
A Castelvecchio Subequo, Il giorno 3 ottobre, da molti anni, come in tanti altri luoghi d’Italia, a
similitudine di quello che avviene in Assisi, ha luogo questa cerimonia singolare e toccante, in devozione,onore e memoria di San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia, uno dei Santi più amati dagli italiani enaturalmente dai castelvecchiesi.
Mentre in Assisi, l’olio che arde nella lampada è offerto, a turno, dalle regioni italiane, in Castelvecchio
Subequo, nei primi anni furono i paesi viciniori a fare quest’oblazione, poi fu estesa ai centri abruzzesi piùlontani, poi ancora a quelli fuori regione e anche all’estero, infatti l’offerta è stata compiuta dal Comunefrancese di La Roche-sur-Foron, anch’essa legata a S. Francesco per origini parentali, e dal Comunespagnolo gemellato Canyelles.
La monumentale Chiesa di San Francesco, dove sono custodite le reliquie delle sacre stigmate del santo e la Cappella dedicata all’Assisiate, dove sono presenti affreschi del 1300-1400 su episodi di vita del frate,simili a quelli custoditi ad Assisi ha ospitato dunque la manifestazione giunta alla sua trentasettesima edizione, alla presenza del primo cittadino di Castelvecchio  e della delegazione del Comune di Carsoli, di Amministratori, di autorità civili, militari e politiche della Regione Abruzzo e Nazionali.

Il momento più suggestivo  della cerimonia si è avuto  con l’ingresso in chiesa del Sindaco Velia Nazzarro offerente, preceduto dal gonfalone civico e seguito dai portatori della gerla contenente l’olio in dono che è stata seguita dall’omelia  in onore di San Francesco.
E’ quindi avvenuta  l’offerta dell’olio e l’accensione della lampada.

Questo il rituale ufficiale:
Il Sindaco ha proferito: «La città di Carsoli offre a Te Santo Francesco, che sei il Patrono d’Italia, l’olio perl’accensione della “Lampada” perché arda perennemente innanzi al Tuo altare, come simbolo di amoresincero della nostra comunità.
Essa ci ricorderà costantemente la luce dei tuoi santi insegnamenti. Ci parlerà sempre di Te, Araldo di
Cristo, ispiratore dei sentimenti e delle opere migliori della nostra gente, animatore delle vicende più
nobili della nostra storia.
Fa che ognuno di noi voglia e sappia seguirti più da vicino nell’ascesa verso i più alti ideali di perfezione
umana, sociale e religiosa. Amen».
Segue la preghiera di accettazione.
Il Celebrante: «Accetta, o Santo Francesco, l’offerta dell’olio per la lampada votiva che la città
di Carsoli unitamente a tutte le città d’Italia, oggi accende a Te.
Come questa fiamma vive, splende e arde, cosi per la Tua protezione viva sempre in noi l’immagine di
Dio Padre, splenda ai nostri occhi la luce di Cristo, arda nel nostro cuore il fuoco d’amore dello Spirito
Santo. Santo Francesco, purifica gli affetti, modera i costumi, sublima gli intenti, affinché noi tutti
sopportiamo per amore le fatiche, i dolori, i sacrifici. Fa che viviamo i doveri della famiglia e della Patria
nella giustizia e nella pace.
Proteggi noi, tutto il popolo, la nostra Patria, il mondo intero e la santa Chiesa. Amen».
Al termine si sono susseguiti gli interventi e gli scambi di doni.