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Castel Madama festeggia San Michele Arcangelo, tradizione storia e cultura di un popolo

castel madama chiesaCASTEL MADAMA. Dicono che faccia un curioso effetto ottico la notte, per quanti venendo da Roma, la guardano dall’autostrada. Gli hanno dato il nomignolo di “lo sposino con la sposina” e sembra proprio una di quelle statuette che si mettono sulle torte nuziali. Esuberante o discreta, la facciata della chiesa di San Michele troneggia su tutto il paese e sembra comunque voler proteggere i vicoli di Castel Madama. Non era ancora l’anno Mille e già esisteva in questa zona un antico Romitaggio dedicato a San Michele Arcangelo, l’attuale patrono del paese festeggiato due volte l’anno: in primavera e a fine settembre. E proprio il 9 maggio, anniversario dell’apparizione di San Michele al Gargano, Castel Madama lo ricorda con la fiera delle merci. Venerdì per tutto il giorno viale XXV Aprile sarà invaso di bancarelle. Scuole ed uffici comunali resteranno chiusi. Domenica 11 maggio, invece, ci sarà una processione per le vie del paese. Viene portata a spalla la Macchina lignea del Santo fatta, ornata e dorata nel 1796 grazie alla “devozione del Popolo ed il Sacerdote Michele Cottarelli”, come si legge nell’iscrizione posta sul retro della Macchina stessa. Nello stesso anno la Compagnia del SS. Sacramento e del Gonfalone si arricchì dello stendardo raffigurante il trionfo di San Michele e della Vergine, che per più di duecento anni è stato portato in processione, sorretto da sei Confratelli della Compagnia. Il dolce tipico di San Michele? Una sorte di pane ricco di ingredienti e molto lavorato nel quale predomina il sapore dell’anice. Non si può certo definire una ghiottoneria dolce, ma piace più di quanto si possa immaginare. Il suo nome è il “tozzotto di San Michele”. (u.s.)