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Marsia nella storia, dalla pista baby alla marsicana per arrivare alla seggiovia (FOTO)

Carsoli – La realtà del carseolano per anni ha subito il fascino della vicinissima Marsia. Aria salubre e abbondanti precipitazioni nevose la rendevano unica d’inverno e suggestiva l’estate per il fresco. Molta la villeggiatura ed un numero crescente di persone ebbe ad investire acquistando appartamenti nei vari residence e villette. Molti immobili sono abbandonati e lasciati al loro destino in una incuria incomprensibile. Oggi c’è ancora chi vuole trascorrere qualche ora in questo luogo di pace, che è stato protagonista di molte storie, di sport, d’amore, di amicizia e di agonismo. Ripercorriamo dunque un pezzo di questa storia in un racconto di ConfineLive che pubblicammo qualche anno fa.

Le piste:

La Marsicana era la prima pista che attendeva i visitatori all’arrivo. Comodo parcheggio ed un percorso boschivo non troppo difficile ma dedicato a chi avesse un minimo di esperienza. Poi la più gettonata era la “Baby”, ossia quella adatta un pò a tutti e maggiormente ai principianti ed ai bambini. Un pò di impervietà iniziale per poi addolcire il percorso che conduceva a ridosso della strada dove tutti attendevano con ansia i propri sciatori beniamini.

Poi la più importante era la “seggiovia”, adatta a chi sapeva sciare a livello più alto. Un percorso entusiasmante.

Ricordi

Percorrendo la vecchia Tiburtina Valeria da Carsoli passando per Colli di Monte Bove (Il Valico di Marsia) e da Tagliacozzo passando per Roccacerro, sono solo 3 i kilometri che precedono una serie di tornati e curve che garbatamente conducono a Marsia. Località conosciutissima in Abruzzo ma anche e soprattutto nella capitale romana che per anni la scelse come meta per le escursioni invernali, per lo sci della domenica e per l’aria salubre. Dagli anni 80 in poi gli impianti sciistici sono poi stati chiusi in maniera definitiva mettendo la parola “fine” ad una economia turistica  importante.

La collocazione geografica ottimale di questo luogo situato a 1280 metri di altezza sul livello del mare, la caratterizzò come un luogo di relax, da passeggio, di sport e di convivialità. Numerose erano le attività commerciali operanti, residence con tanto di camere sempre occupate, ristoranti che venivano scelti anche per le cerimonie di famiglia che nulla o poco avevano a che fare con lo sci. D’estate è stato per anni il luogo ideale per godere di un pò di fresco, per scampagnate allegre e da ricordare. In inverno gli sciclub facevano avanti ed indietro non riuscivano a contenere le iscrizioni di tutte le classi scolastiche. Lo sci era lo sport d’eccellenza, a due passi da casa. Erano gli anni del boom economico, e con le seicento e le cinquecento della Fiat dalla capitale romana giungevano a frotte sportivi che arrivavano con i portascì nel capoluogo carsolano.

Per tanti anni dopo le sciate domenicali, pullman di ragazzi erano soliti trattenersi prima di ripartire nei locali del Dancing Lecco situato nei pressi del Municipio. Ed era tutta un’altra storia. Il ricordo è di una epoca sana, dove lo sport, la solidarietà, le gare sulla pista “Baby” saranno destinate ad entrare nel cassetto dei ricordi di molte generazioni. Da Carsoli lo sci club era impersonato da Adriano Proietti (Tuttosport Carsoli)  che portò avanti con grande entusiasmo e dedizione per questo settore. Oltre allo sport allora era di scena l’umanità e sciavano grandi e piccini, per una comunità che viveva lo sci come una opportunità di crescita importante. Ed ecco ricordiamo la bellissima Loretta che affascinava tutti sulle piste da sci, come non citare il Maestro Elvio Mercuri di Roccacerro che ha formato tante generazioni e che a Marsia era ormai diventata una vera e propria istituzione.

Tutto era così affascinante. Non si trovava mai posto per parcheggiare, c’erano auto e pullman ovunque. Poi c’era l’imbarazzo della scelta delle piste da battere, tutte rigorosamente affollate, con sciatori che facevano file chilometriche per prendere lo sklift o la panoramica seggiovia. La pista “baby” quella piu’ semplice e centrale era la più frequentata, poichè accessibile anche ai meno esperti. E dopo ore in mezzo alla neve il ricordo va a quel sapore unico, quello dello “squaglio”, ovvero il cioccolato caldo denso con il quale la buona Marcella Addiechi che gestiva la ricettività nei pressi di un chiosco riusciva a deliziare i palati di grandi e piccini. Gesti semplici ed indimenticabili che fanno parte di un passato che non tornerà.

Oggi Marsia è oggetto di rivalutazione per iniziativa del Comune di Tagliacozzo, sperare che torni ad essere quella di un tempo è un sogno… ma mai dire mai!