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Carsoli, la Piana del Cavaliere e il lavoro che non c’è

Piana del Cavaliere – Una zona ridente, collocata in maniera ottimale sotto il profilo geografico e della viabilità. E’ la Piana del Cavaliere, un bacino che comprende 4 comuni: Carsoli, Oricola, Pereto e Rocca di Botte. Un tempo era uno dei quattro distretti industriali più floridi dell’Abruzzo. Una zona interessante per diverse caratteristiche: comodità di raccordo sulla A24 e A25, crocevia ottimale tra Roma e Pescara in una zona commerciale industriale pianeggiante e dotata di strade e di infrastrutture.

La zona industriale che ricade nei territori comunali di Carsoli e Oricola abbraccia l’area autostradale fino alla Turanense che si dirige verso il Lago del Turano e reatino. Un contest produttivo d’eccellenza, che ancora oggi presenta fiori all’occhiello e con aziende importanti che si caratterizzano sul piano nazionale ed estero.

Il distretto industriale però ha subito la grave crisi che ha visto diminuire a dismisura i posti di lavoro per la chiusura di aziende, o ridimensionamenti continui che hanno riguardato i settori di operari in genere e di qualificazione operaia.

In particolare la zona commerciale industriale della Piana del Cavaliere si presenta come un tessuto urbanizzato, con tanto di infrastrutture e con la presenza di molti stabilimenti vuoti o dismessi.

Manca però il lavoro massivo. E così moltissimi sono i giovani che sono costretti ad andare fuori per trovare qualche opportunità ed uscire da un grigiore statico quotidiano. La crisi occupazionale ha inciso fortemente negli ultimi anni in tutto il tessuto sociale, generando problematiche a livello di famiglie, e di una mancanza di obiettivi per le nuove generazioni presenti nel territorio.

Per ricorrere al turismo probabilmente si è sempre in tempo, ma mancano degli strumenti di base fondamentali. Ma cosa si può fare intanto per generare lavoro?

Sicuramente occorre un coordinamento intercomunale di tutta la Piana che analizzi le esigenze occupazionali dei singoli, le potenzialità e le attitudini e le metta in correlazione con formazione ed una espansione industriale ricercando aziende che vengano ad insediarsi nel territorio. Non è una cosa impossibile se si attua una politica di riduzione dei costi relativi agli affitti e con l’adozione di sgravi su tributi comunali ad hoc. 

Oltre al fatto che il coordinamento medesimo potrebbe anche darsi da fare per organizzare cooperative da immettere sul mercato e fornire lavoro in base alle effettive esigenze delle aziende.

E laddove invece ci si ingegni per generare lavoro, le imprese piccole o medie che siano si trovano di fronte ad una serie di criticità e ostacoli di vario tipo da affrontare.

Sarà anche un sasso nello stagno, ma si dovrà pur ricominciare da qualche parte per trovare boccate di ossigeno occupazionali.