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Concessione A24, A25. Dal ministero arriva il diniego per l’accesso agli atti

Redazione –  Prima i sindaci, poi i cittadini e poi addirittura le associazioni hanno chiesto di poter visionare la concessione per le autostrade al fine di capire il perchè dei continui aumenti su A24 e A25. Mesi di incontri, proteste, lettere e alla fine è arrivata la risposta: non si può avere. La non risposta è arrivata alla segreteria Operativa Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua stata direttamente dal ministro dei Trasporti Toninelli. La decisione è stata aspramente criticata dalla associazione medesima.

Da mesi  i sindaci del territorio aquilano e quelli confinanti del Lazio, dopo ripetute battaglie, hanno deciso di avviare, con il supporto dei legali, una richiesta formale di accesso agli atti senza però avere riscontri. Nelle scorse settimane sono stati coinvolti anche i cittadini. Ma nessuno si è fatto sentire.

La domanda di accesso agli atti massiva,  era precisa in quanto volta a consultare:
a)il nuovo Piano di interventi presentato da Strada dei Parchi Spa, della cui esistenza avevano parlato addirittura giornali nazionali come Il Sole24Ore senza alcuna smentita;
b)la relazione al CIPE depositata dal Ministero, anche in questo caso citata in articoli di stampa nazionali non smentiti. Tra gli investimenti che dovrebbero essere previsti per la sicurezza ricordiamo anche quelli relativi alla fauna selvatica (recinzioni ecc.) , sia per la mortalità di specie rare come lupi ed orsi che si è verificata sia per gli incidenti che possono coinvolgere i cittadini.

Per Forum H2O e SOA quella usata dal Ministero è una tattica dilatoria sulla trasparenza vecchia come il cucco su cui il Dipartimento della Funzione Pubblica era intervenuto già con le linee guida nel 2016, richiamate nella lettera di richiesta, chiarendo che i funzionari devono facilitare l’accesso dando ogni informazione utile ad identificare i documenti. Ad esempio, il cittadino mica può conoscere con la palla di vetro il numero di protocollo degli atti in entrata e in uscita dai ministeri. In questo caso in realtà gli atti erano del tutto identificabili e, quindi, il diniego è ancor più ingiustificato.

Ora non resta che inviare una diffida al Ministero e al loro responsabile anti-corruzione come prescrive la legge e nel caso fare ricorso presso la Commissione di Accesso della Presidenza della Repubblica. Valuteremo anche eventuali esposti in procura. Auspichiamo che il nuovo Ministro Toninelli garantisca la massima trasparenza agli atti ministeriali e punisca eventuali atteggiamenti non coerenti con le norme sulla trasparenza da parte dei dirigenti. È intollerabile che i cittadini siano visti solo come macchinette paga-pedaggio e non come soggetti che possono dire la propria su un’infrastruttura realizzata con fondi pubblici. Ora sono anche attese reazioni dei sindaci.