BELLEGRA – «Accogliere con gioia la riapertura di questo luogo di culto deve essere ben più di un rientrare in un luogo certamente a voi caro. Vorrei che ricordasse a tutti che noi siamo la Chiesa di Dio, pietre vive del nuovo popolo nato non dalla carne ma “dall’acqua e dallo Spirito”». Con queste parole il vescovo Mauro Parmeggiani ha aperto la celebrazione di riapertura della Chiesa di San Sisto II Papa e Martire, a conclusione dei lavori di restauro, domenica 7 dicembre 2025 nella parrocchia di Bellegra.
Il presule, invitando i fedeli a contemplare la bellezza ritrovata dell’edificio sacro, ha ricordato che «la riapertura di una chiesa non è soltanto un atto amministrativo o architettonico, ma un segno di grazia che interpella la comunità a rinnovarsi interiormente». Dal Vangelo di Giovanni ha richiamato il mistero del Battesimo come origine della vita cristiana, fondamento della vocazione dei fedeli a essere discepoli missionari.
Durante la celebrazione, la comunità ha inoltre reso grazie per i venticinque anni di sacerdozio di don Angelo Maria Consoli. Il vescovo ha espresso gratitudine per il suo ministero definendolo «un dono per il nostro popolo di Dio» e augurando che, «con il tuo eccomi e la tua costante apertura del cuore all’amore di Dio, tu possa sempre generare al mondo Gesù, di cui Maria fu madre e prima discepola fedele».
La festa ha unito memoria, gratitudine e promessa, nel segno della rinnovata bellezza di un luogo che torna ad accogliere la preghiera e a nutrire la fede del popolo di Bellegra, perché — come ha ricordato il vescovo — «una chiesa che riapre ricorda a tutti che Dio vuole ancora abitare in mezzo al suo popolo».