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Il richiamo delle radici a Carsoli, lettera aperta di Luisa Galeone

CARSOLI – Dalla cara Luisa Galeone riceviamo e pubblichiamo:

“Ho penato e finalmente potuto organizzare, con l’aiuto dell’Assoc. Minerva nonché della famiglia Pellegrino, che mi ha offerto la sala di una vecchia bottega del paese, la Mostra “Il Richiamo delle Radici”, nel mese di ottobre, annoverata all’evento “Cantine aperte”.

Visto il successo dell’iniziativa mi è stata concessa mantenerla aperta per tutto il mese di novembre, in Via Valeria, ha ricevuto infatti notevoli apprezzamenti da coloro che l’hanno visitata.

Numerosa la partecipazione di insegnanti con le loro scolaresche delle scuole primarie di Carsoli e frazioni. I bambini sorpresi e incuriositi dall’opportunità di conoscere la realtà di una tradizione tratta dal passato del nostro paese, in particolare della mia famiglia, i ricordi della famiglia Galeone, che ho voluto conservare come veri gioielli: utensili, rame, biancheria e ricami, le ceramiche dei migliori ceramisti della Carsoli dei tempi andati, il costume tradizionale da me indossato come in foto e tante fotografie.

La dottoressa Rosa De Luca assessore alla P.I.  che molto ringrazio per aver curato la comunicazione ed i contatti.

Ringrazio sentitamente anche la Pro-Loco nelle persone di Laura Spagnoli e Francesca Campiello, per il loro impegno nel concretizzare questa piccola mostra, (attraverso il coinvolgimento della famiglia Gianni Pellegrino, che ha concesso il locale in forma gratuita).

Il Sindaco stesso Avvoc. Alessandro Marcangeli che qui ringrazio che ha molto lodato l’iniziativa, con l’augurio che è anche l’auspicio per un impegno da parte di tutta l’Amministrazione di poterla  realizzare in forma permanente: un piccolo museo civico, come testimonianza storica di questa comunità.

A Daniele Imperiale che ringrazio infine, per averne divulgato l’evento sul giornale telematico Confinelive, con una esposizione che ha denotato sensibilità e conferito importanza all’identità del nostro luogo di appartenenza.

Pur nel tempo presente infatti non possiamo dimenticare chi siamo né da dove veniamo.”

 

Luisa Galeone