TAGLIACOZZO – Dal 21 al 23 novembre la Comunità Parrocchiale di Tagliacozzo vivrà un evento di forte valore spirituale: la Peregrinatio del Cuore di San Camillo de’ Lellis, Patrono d’Abruzzo e Gigante della Carità. Un appuntamento che unirà fede, storia e memoria, ricordando il cammino umano e religioso di un uomo che, segnato dal peccato, seppe lasciarsi trasformare dalla Grazia fino a diventare modello di dedizione agli infermi per tutta la Chiesa.
«Con gioia ci prepariamo a vivere questi giorni di Grazia e ad ascoltare il Signore insieme a San Camillo», afferma il parroco don Ennio Grossi, invitando i fedeli a partecipare con spirito di preghiera e riconoscenza.
Il legame tra Tagliacozzo e San Camillo non è episodico, ma affonda le sue radici nella storia della vocazione del Santo. Dopo aver abbandonato la vita militare, il giovane Camillo intraprese un primo cammino di discernimento tra i Cappuccini. Il suo percorso di noviziato lo condusse proprio nel Convento della Trinità di Tagliacozzo, dove soggiornò tra giugno e ottobre del 1579.
Quella permanenza, tuttavia, fu segnata da una prova dolorosa. Una piaga alla gamba — conseguenza delle ferite riportate durante gli anni da soldato — si riaprì, impedendogli di proseguire con regolarità la vita conventuale. I superiori, con grande rammarico, furono quindi costretti a dimetterlo dal noviziato.
Un evento che, pur vissuto come sofferenza, si rivelò decisivo e provvidenziale nella storia della sua santità. Proprio dopo quell’allontanamento, durante il ricovero all’Ospedale di San Giacomo degli Incurabili a Roma, Camillo comprese pienamente la chiamata che avrebbe segnato la sua vita: servire Cristo nei malati con un amore totale e radicale.
Da quell’intuizione nacque l’Ordine dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi, i Camilliani, oggi attivi nel mondo con ospedali, missioni e opere assistenziali dedicate ai sofferenti.
La Peregrinatio del Cuore, che tornerà a posarsi proprio nei luoghi che segnarono le prime tappe del cammino vocazionale del Santo, rappresenta per Tagliacozzo non solo un momento di memoria, ma un invito a riscoprire la dimensione più autentica della carità cristiana.