CASTEL DI TORA RI – Dubbi e perplessità sull’efficacia dell’inserimento di Amatrice, Accumoli e Borgorose nella Zona Logistica Semplificata (ZLS) annunciato dal presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. A sollevarli è la sindaca di Castel di Tora, Cesarina D’Alessandro, che in un intervento pubblico definisce l’operazione “un potenziale specchietto per le allodole” per le comunità del cratere sismico del 2016.
Secondo D’Alessandro, le aspettative suscitate dall’annuncio – incentivi alle imprese, semplificazioni amministrative, nuove opportunità per il rilancio economico – rischiano di scontrarsi con la realtà dei fatti. La sindaca ricorda che il Lazio non rientra nella Zona Economica Speciale (ZES), che prevede vantaggi fiscali più incisivi, mentre la ZLS offre strumenti “limitati”, come procedure doganali semplificate e crediti d’imposta circoscritti.
A pesare, sottolinea, è soprattutto il nodo delle infrastrutture. “Senza una rete viaria adeguata – osserva D’Alessandro – la ZLS rischia di restare un provvedimento sulla carta: camion su strade dissestate, tempi lunghi di trasporto, costi alti. Le imprese più strutturate continueranno a guardare altrove”.
Per la prima cittadina, la misura appare così come “un colpo di comunicazione più che un piano concreto”, un intervento utile ai comunicati stampa ma con effetti limitati per chi vive e lavora nei territori colpiti dal sisma. Le comunità del cratere, avverte, rischiano quindi “di restare in attesa di promesse che potrebbero svanire prima di trasformarsi in risultati”.
Un elemento positivo, però, secondo D’Alessandro esiste: l’iniziativa potrebbe diventare realmente efficace solo se accompagnata da investimenti strutturali, in particolare nel sistema dei collegamenti. “Altrimenti – conclude – resterà una dichiarazione d’intenti: fuochi d’artificio che fanno luce e rumore, ma non scaldano nessuno”.