Ora, labora et innova: Il Distretto Tecnologico Culturale del Lazio porta i paesaggi benedettini nel futuro
Dal principio benedettino al digital twin del Sacro Speco I monasteri modelli di innovazione, turismo lento e nuove tecnologie per l’heritage experience grazie al Distretto Tecnologico Culturale del Lazio.
Roma, novembre 2025 – Da San Benedetto e dalla sua regola – ora et labora – si è irradiata un’influenza che, dall’Italia, ha alimentato il pensiero europeo, plasmato istituzioni, economie e modelli di convivenza. I paesaggi benedettini, con monasteri concepiti come organismi completi e integrati nel territorio, sono paesaggi vivi, in cui cura del patrimonio e qualità di vita delle comunità si sostengono a vicenda e tengono insieme architetture e affreschi, campi coltivati, prodotti a km 0, cammini di pellegrinaggio e forme contemporanee di turismo lento.
Per custodire questa eredità e spingerla verso il futuro, dal 25 al 28 novembre il Centro di Eccellenza – Distretto Tecnologico Culturale del Lazio (DTC Lazio) promuove un evento di divulgazione itinerante tra Roma, Subiaco, Fara in Sabina e Cassino, dedicato alle nuove frontiere dell’esperienza culturale. DTC Lazio è una piattaforma pubblico-privata che riunisce università, enti di ricerca e imprese e investe in tecnologie capaci di rendere la cultura più partecipata, fisica e sensoriale. Tra il 2020 e il 2023 ha sostenuto oltre cinque milioni di euro di progetti in un comparto che nel Lazio cresce a ritmi sostenuti, con un +13,4% di imprese attive nelle tecnologie per i beni culturali (da 1.350 nel 2018 a 1.577 nel 2022). Nel biennio 2024-2025 sono stati aggiunti altri 4,1 milioni, di cui 2,9 provenienti dal PNRR e 1,2 da fondi regionali. È proprio grazie a queste risorse che la tutela del patrimonio culturale può avvalersi di strumenti sempre più avanzati, dall’analisi dei big data alle nanotecnologie, dai sistemi GIS all’intelligenza artificiale, capaci di migliorare la qualità della fruizione e di allungare la vita dei beni più esposti.
Questa evoluzione trova forma concreta in progetti come il gemello digitale della Cappella di San Gregorio nel Monastero del Sacro Speco di Subiaco, realizzato da Geolander.it: un modello 3D ad altissima precisione, ottenuto tramite scansioni avanzate e integrato con algoritmi di intelligenza artificiale in grado di riconoscere architetture e prospettive. Il digital twin permette di costruire percorsi immersivi e interattivi, anche da remoto, ma è prima di tutto uno strumento di conoscenza e tutela. Grazie alla piattaforma GeoTwinFlow, la cappella può essere monitorata nel dettaglio, supportando restauri mirati e offrendo ai centri di ricerca un archivio dinamico per studiare le relazioni tra opere, contesti e superfici pittoriche.
Ancora: le indagini scientifiche sulla Cappella di Santa Crocella, lungo il cammino che collega i monasteri di Santa Scolastica e del Sacro Speco, sperimentano metodologie diagnostiche avanzate che potrebbero portare a una nuova attribuzione – quella al fiammingo Petrus Christus, maestro del XV secolo – offrendo al tempo stesso un protocollo replicabile su altre opere di paternità incerta.
Oppure i progetti come “Memory of Montecassino – Virtual and Accessible Museum” a Cassino, che traduce la storia dell’arte libraria cassinese in un ambiente immersivo, con ricostruzioni 3D, leggii virtuali, animazioni, testi e immagini. Tecnologie assistive e contenuti progettati ad hoc assicurano un’esperienza inclusiva anche per persone con disabilità visive e uditive, ampliando l’accesso a uno dei luoghi simbolo della cultura europea.
In questa stessa prospettiva si colloca l’attività di CoopCulture, che mette al centro modelli innovativi di governance per musei, archivi e biblioteche, utilizzando strumenti digitali per ripensare accoglienza, narrazione e partecipazione. L’obiettivo è chiaro: fare in modo che la valorizzazione dei paesaggi benedettini non si esaurisca nella protezione dei luoghi, ma generi consapevolezza, opportunità per le comunità, filiere locali e forme di turismo più lente e responsabili.