Al Brancaccio di Roviano grande attesa per “De Feminis et Viri”, Concetta Gagliotta in ensemble di musicisti
Il programma offrirà un percorso di riscoperta del mondo sonoro barocco, dove la voce e gli strumenti dialogano in un continuo gioco di identità, emozione e virtuosismo.
Roviano (RM) – Un viaggio tra artificio e meraviglia, tra voci che si trasformano e identità che si confondono: è questo il cuore del concerto dal titolo “De Feminis et Viri: Forma Mutata, Vox Eadem”, dedicato al tema del travestimento vocale nell’opera barocca.
L’evento, promosso dall’Associazione Musicale “Giuseppe Verdi” – Scuola di Musica, con il patrocinio della Città Metropolitana di Roma Capitale e del Comune di Roviano, si terrà sabato 22 novembre 2025 alle ore 18.00 nella suggestiva cornice del Castello Brancaccio.
Protagonista della serata sarà il mezzosoprano Concetta Gagliotta, affiancata da un ensemble di musicisti di grande esperienza: Ivana Comito e Stefania Viri ai violini, Anna Maria Gentile alla viola da gamba e Giuseppe Schinaia al clavicembalo.
Il concerto esplorerà il fascino e la complessità del canto barocco, dove la voce – spesso travestita o mutata – diventa veicolo di emozioni contrastanti e simbolo di un’epoca in cui l’artificio era arte. L’ingresso è libero e il pubblico è invitato a partecipare a questa rara occasione d’ascolto e di scoperta.
Tra i protagonisti
Concetta Gagliotta – Mezzosoprano
Diplomata in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo presso l’Università di Bologna, Concetta Gagliotta ha conseguito anche il Diploma in Musicoterapia presso l’Istituto Scisar di Salerno. Ha seguito un Triennio in Teatro Musicale e un Biennio specialistico in Canto Rinascimentale e Barocco al Conservatorio “O. Respighi” di Latina, sotto la guida del M° Raffaella Milanesi, laureandosi con 110 e lode.
La sua attività concertistica la vede protagonista in numerosi progetti dedicati alla musica antica:
Solista nella prima esecuzione moderna del Gloria di Vallotti, diretta dal M° Giorgio Matteoli.
Solista al Progetto Vivaldi (estate 2024) sotto la direzione del M° Federico Maria Sardelli.
Concerto da solista con l’Ensemble Musae Jovis (Cattedrale di San Clemente, Velletri, 2024).
Partecipazione alla rassegna “L’organo a canne” (gennaio 2024) con il M° Giuseppe Schinaia.
Membro del gruppo vocale femminile Romanensemble, diretto dal M° Annalisa Pellegrini, con tournée dedicate a Vivaldi e Pergolesi in Italia e all’estero (San Pietroburgo e Stoccolma).
Solista nel concerto di musica spirituale Via Crucis della compositrice armena Elena Mardian.
Solista nel Gloria di Vivaldi al Festival Federico Cesi (estate 2025).
Il suo repertorio predilige la musica barocca, con particolare attenzione al tardo barocco italiano e ai suoi affascinanti artifici vocali.
Stefania Viri – Violino
Formatasi sotto la guida del M° Georg Mönch, con il quale si è diplomata con il massimo dei voti nel 1985, Stefania Viri ha poi proseguito il perfezionamento nel repertorio classico e romantico con il M° Eduardo Ogando, frequentando corsi di musica da camera con i Maestri Felix Ayo e Marco Lenzi.
Dal 1987 al gennaio 2025 ha fatto parte stabilmente dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, collaborando in importanti produzioni lirico-sinfoniche. Oggi si dedica con passione all’attività cameristica, suonando in diverse formazioni e mantenendo un costante interesse per la musica barocca e il repertorio antico.
Giuseppe Schinaia – Clavicembalo
Musicista di grande versatilità, Giuseppe Schinaia ha studiato pianoforte e composizione con Lya De Barberiis e Nazario C. Bellandi, per poi specializzarsi in organo e clavicembalo con Christophe Rousset. Ha seguito corsi di perfezionamento con Claudia Ferrero, Bob van Asperen, Pierre Hantaï e Antonio Frigè.
Si è esibito come solista e in ensemble in festival e stagioni concertistiche in Italia, Francia, Norvegia, Repubblica Ceca e Stati Uniti. È stato direttore artistico dei festival internazionali Trebantiqua e Barocc’a Primavera e attualmente dirige l’Ensemble Musae Jovis, attivo nel Lazio e in Umbria.
Ha curato edizioni di inediti musicali per Armelin Musica e Musedita, è autore di composizioni vocali e strumentali eseguite in Italia e negli USA, e ha inciso per l’etichetta Tactus. Parallelamente, ha svolto attività accademica come docente di statistica presso l’Università “La Sapienza” di Roma.
Ivana Comito – violino
Violinista di formazione classica e barocca, Ivana Comito ha intrapreso gli studi musicali sotto la guida del M° Renato Donà, diplomandosi presso il Conservatorio “F. Torrefranca” di Vibo Valentia con il M° Natalia Ceaicovschi. Nel 2021 ha conseguito la laurea in musica antica – violino barocco al Conservatorio “S. Giacomantonio” di Cosenza, con il M° Lorenzo Colitto, perfezionandosi poi con maestri come Alina Company e Francesco De Angelis.
Vincitrice di numerosi concorsi internazionali, si è esibita sia come solista sia in prestigiose orchestre italiane e straniere — tra cui la Filarmonica di Bacau, la Korean Teacher’s Philharmonic Orchestra, l’Orchestra Sinfonica dell’Università di Parma, l’Orchestra Italiana di Trento e l’Orchestra Sinfonica della Calabria — collaborando con direttori di fama internazionale come Ovidiu Balan, Palikarov, Negrescu e Ilievky.
Ha inoltre ottenuto cinque contratti consecutivi con l’orchestra statunitense “SORM”, e ha partecipato alla tournee in Cina dell’“Italian Philharmonic Orchestra”, con trenta concerti nei teatri più prestigiosi del Paese. Tra le sue esibizioni più significative, figurano quelle davanti a Papa Benedetto XVI e al Ministero della Pubblica Istruzione.
Negli ultimi anni ha lavorato con il Teatro di Rieti, collaborato con l’ensemble di musica contemporanea del Conservatorio “Santa Cecilia”, e registrato musica da film per la Digital Records di Roma. Dal 2023 è violino aggiunto presso la PMCE (Parco della Musica Contemporanea Ensemble) e prosegue la propria formazione studiando composizione e musica elettronica con il M° Michelangelo Lupone presso l’Accademia “Santa Cecilia” di Roma.
Anna Maria Gentile – viola
Già diplomata in Contrabbasso, Anna Maria Gentile ha intrapreso lo studio della viola da gamba sotto la guida del M° Paolo Pandolfo, dedicandosi con passione alla riscoperta del repertorio antico. La sua attività concertistica l’ha portata a esibirsi in prestigiosi festival e rassegne nazionali e internazionali, tra cui Grandezze e Meraviglie – Festival Musicale Estense, Urbino Musica Antica, l’Ambasciata del Portogallo presso la Santa Sede, il Centre Culturel Saint-Louis de France a Roma, il Festival Alessandro Stradella, l’Europe Day Festival di Birkenhead (Regno Unito), Suona Italiano a Versailles, il Festival Internazionale di Stoccarda, il Festival di Kolobrzeg in Polonia, Religion in the Mirror of Arts a Teheran e il Lefkoşia International Folk Dance Festival di Nicosia (Cipro).
Ha collaborato con ensemble di fama internazionale come Elyma e Mare Nostrum, prendendo parte anche a produzioni teatrali come viola da gamba solista. Le sue incisioni sono state pubblicate da Outhere Music, e le sue interpretazioni trasmesse da Radio Tre e Radio Vaticana, consolidando la sua reputazione come una delle interpreti italiane più raffinate nel campo della musica antica.
Il dettaglio evento:

L’arte dell’emozione: cultura, storia e fascino della musica barocca
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C’è un’epoca in cui la musica imparò a parlare al cuore con teatralità, intensità e meraviglia. È l’età del Barocco, un periodo che va pressappoco dal 1600 alla metà del Settecento, in cui l’arte e la musica si fecero specchio delle passioni umane, luogo di stupore e di invenzione, linguaggio di un’epoca in cui la bellezza era indissolubilmente legata all’emozione.
Il Barocco nasce in Italia, nella stessa culla del Rinascimento, ma ne rovescia l’equilibrio e la misura. Se l’Umanesimo aveva celebrato l’armonia, il Barocco celebra il movimento, il contrasto e la teatralità. È il secolo delle corti, delle grandi cattedrali e delle feste sontuose; il secolo in cui la musica diventa spettacolo totale, parte integrante del dramma e del rito.
A Roma, Venezia e Napoli si sviluppano centri musicali straordinari: Monteverdi, Corelli, Scarlatti, Vivaldi danno forma a un linguaggio nuovo, capace di unire eloquenza e virtuosismo, spiritualità e sensualità, invenzione e regola. La musica barocca nasce per commuovere, per coinvolgere, per stupire.
Uno degli aspetti più affascinanti della musica barocca è la sua attenzione alla retorica dei sentimenti. Ogni intervallo, ogni modulazione, ogni ritmo era concepito come un gesto espressivo, capace di evocare un’emozione precisa: gioia, dolore, dolcezza, meraviglia, ira o malinconia. Non a caso, i compositori parlavano di affetti, intendendo con questo termine gli stati d’animo che la musica poteva suscitare o rappresentare.
Nascono così nuove forme musicali: la cantata, il concerto, la sonata, l’oratorio, l’opera lirica. La voce e gli strumenti diventano protagonisti di una narrazione senza parole o con parole che si fanno suono. È l’epoca in cui il violino diventa re tra gli strumenti, il clavicembalo il simbolo dell’eleganza e della misura, e la voce umana un laboratorio di artifici e bellezze sovrumane.
Nel mondo barocco nulla è mai del tutto ciò che sembra. La maschera, il travestimento, la metamorfosi sono elementi centrali dell’estetica del tempo. Così anche nella musica, la voce può mutare forma: uomini che cantano da donne, donne che interpretano ruoli maschili, voci che imitano strumenti, strumenti che imitano la voce. Il pubblico barocco amava lasciarsi ingannare, affascinato dall’artificio e dalla bravura dell’interprete. Questo gusto per il “meraviglioso” è ciò che ancora oggi rende la musica barocca viva e sorprendente: una continua esplorazione dei confini tra natura e invenzione.
Dopo secoli di oblio, il Novecento ha riscoperto il valore della musica barocca grazie a musicologi, direttori e interpreti che ne hanno restituito il suono originale: strumenti d’epoca, accordature storiche, nuove interpretazioni filologiche. Oggi, ensemble e cantanti specializzati portano in scena un repertorio che continua a emozionare per la sua freschezza e profondità.
Ascoltare la musica barocca significa ascoltare l’anima dell’uomo in tutta la sua complessità: la ricerca del sublime, la gioia, il dolore, la fede e la vanità, fuse in un linguaggio sonoro che attraversa i secoli e parla ancora di noi.
Il Barocco ci insegna che la bellezza non è equilibrio, ma tensione. Che l’arte non è solo rappresentazione, ma esperienza. E che la musica, più di ogni altra forma d’arte, è capace di farci sentire vivi, fragili e infiniti nello stesso istante.