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Elisa e Lucky: un amore che si dona fino alla fine non è mai sbagliato

Oggi vi portiamo a vivere una storia vissuta a Perugia, ma preparate i fazzoletti…

Lucky era un cucciolo di Pointer di 5 mesi. Aveva 7 fratellini, tutti sani. Era nato ad aprile del 2025, ed essere riuscita a farlo arrivare al 16 ottobre è stato quasi un miracolo. Dopo circa 10 giorni dalla sua nascita mio suocero si accorse che il cucciolo stava male trovandolo tutto abbacchiato e tremante all’interno della cuccia. Me lo ricordo come fosse ieri. Era una domenica sera e stavo andando a cena dai suoceri come di consueto. Noto una cuccia improvvisata, dentro c’era Lucky. Che occhi sofferenti! Tremava e non ne voleva sapere di prendere il biberon. Riuscii subito a capire che aveva dolore, ma non localizzavo bene dove. Così lo caricai in macchina e lo portai in clinica. Lì gli diedero subito un antibiotico e del cortisone e si resero conto che il dolore che provava veniva da una zampa. Ipotizzarono che lo avesse schiacciato la mamma, lui camminava male. Con la speranza che avesse superato la notte, lo riportai a casa. Appena arrivati gli diedi subito il suo biberon e lo accettò volentieri. Facevamo i turni ogni 3 ore per farlo mangiare e mantenerlo in forze. Passarono in questo modo una decina di giorni, dopodiché provammo a rimetterlo un pò con la madre, qualche ora al giorno, per nutrirlo col latte materno, affinché le difese immunitarie potessero crescere. I veterinari parlavano del suo sistema immunitario non sviluppato. Andammo avanti così un paio di settimane
Lucky cresceva bene, anche se non camminava proprio benissimo per via della presunta zampina schiacciata. Ma i veterinari dicevano che con il tempo sarebbe tornata a posto. Purtroppo verso la metà di maggio arrivò la seconda crisi: febbre e tremori. Andammo di nuovo in clinica dove lo tennero 2 notti. Qui riuscirono a farlo stare un pò meglio ma io non mi spiegavo la motivazione di tutti quegli stati febbrili. I veterinari erano abbastanza convinti che fossero dovuti dalle sue scarse difese immunitarie date dalla tenera età e dal fatto che aveva preso poco latte dalla mamma.

Così appena possibile accettammo di fargli il vaccino per dargli una maggiore copertura ma qui viene fuori tutto il marasma. A 2 ore dal vaccino mi resi subito conto che Lucky non era affatto in forma. La cosa che maggiormente destò la mia preoccupazione era il fatto che non mangiasse con la sua solita voracità. Sapevo che uno degli effetti collaterali del vaccino poteva essere l’inappetenza e la sonnolenza, ma ero anche consapevole del fatto che con il passare dei giorni quei sintomi sarebbero dovuti sparire.

Accadde invece l’opposto: si acutizzavano sempre di più fino a trovarlo tutto sporco di cacca nella cuccia. Lì capii che la notte non era riuscito a scendere dalla cuccia per fare i bisogni. Questa cosa mi allarmò all’istante, perché Lucky, anche muovendosi male per via della zampa, assolutamente non amava sporcarsi con i suoi bisogni. Scendeva dalla cuccia, faceva quello che doveva fare e si rimetteva a dormire. Per cui averlo trovato tutto sporco dentro la cuccia mi diede molto da pensare, considerando anche che mangiava poco e dormiva tanto. Provai a farlo scendere dalla cuccia e mi resi  conto che non riusciva più a camminare. Inizialmente pensai che fosse debole per via del fatto che aveva mangiato molto meno. Ad ogni modo lo portai in clinica. Gli fecero una lastra e notarono qualcosa di poco chiaro a livello vertebrale. Decidemmo di fare una tac per capire con precisione se c’era qualche malformazione e soprattutto di che tipo fosse. Si scoprì che aveva una malformazione molto rata per la sua razza. Era nato con 2 vertebre in più e queste pigiavano sul midollo spinale. E’esattamente per questo che non riusciva più a camminare. Finché era piccolissimo era difficile accorgersi in quanto riusciva a camminare, male ma camminava, quindi si pensava dipendesse dalla zampina schiacciata. Con l’aiuto della clinica trovammo un neurochirurgo che operava questi tipi di malformazione. In Italia ce ne sono solo 3. Ma l’intervento è veramente costoso, 7 mila €, più 2 mila per la risonanza total body, maggiorati ovviamente di tutta la fisioterapia post operatoria. Senza contare che bisognava comunque spostarsi di continuo in altre regioni, e a livello lavorarivo e familiare, non era fattibile per noi. E siccome le disgrazie non vengono mai da sole, i veterinari ipotizzarono anche altre malformazioni perchè la patologia cui era affetto Lucky spesso è associata anche ad altre. Alla clinica quindi ci proposero l’eutanasia.

Non so quante lacrime ho versato in quei giorni. A 37 anni ho perso entrambi i genitori, un fratello di 49 anni, e ho visto mia nipote di 1 anno affrontare un trapianto di midollo. Dovrei essere temprata agli schiaffi della vita e mai avrei creduto di vivere un dolore del genere. Non ero preparata. E non credevo nemmeno di essere abbastanza forte per prendermi in carico un cane con queste problematiche. Certo la cosa più ovvia sarebbe stata fargli la puntura. Ma voi non potete capire che sguardo aveva Lucky. Lui non camminava ma aveva tantissima forza d’animo. Ancora non era pronto a lasciare questa terra e noi non ce la siamo sentita di non ascoltarlo. Quindi decidemmo di riportarlo a casa  così com’era. Iniziammo questo viaggio fatto di tanta cura e amore, di fisioterapia, di passeggiate con l’imbiancatura per non farlo piegare e per cercare di mantenere sempre attiva la muscolatura. Giornate di ristrutturazione esterna di casa mia per farlo stare fuori così che potesse spostarsi visto che all’interno non riusciva perché scivolava. Cercavamo di mettere tutto a sua disposizione in modo che stesse il più comodo possibile. Adottammo anche Nina la sua sorellina affinché si facessero compagnia nelle ore in cui noi eravamo fuori per lavoro. Insomma in 2 mesi da che avevamo un maltesino di 2 kg, ci siamo ritrovati con 3 cani e svariati soldi in meno sul conto corrente. È stato facile? No, ma niente che valga la pena è mai semplice. Spesso aiutare richiede sacrificio ma nulla è in confronto all’amore che si riceve in cambio. La gioia per le piccole cose. La gioia nel sapere di aver dato una chance a un esserino che senza di noi se ne sarebbe andato molto prima. Tutti i cani sono speciali. Ma permettetemi di dire che quelli malati lo sono di più. Tutti i cani hanno bisogno di amore, ma gli ultimi, quelli che nessuno sceglierebbe mai, molto di più perchè la vita con loro è già stata abbastanza dura.

Così iniziammo questo percorso con la consapevolezza che prima o poi sarebbe peggiorato, ovviamente ci avevano già messo in guardia, ma ci siamo detti: ” sai che c’è? Quando lucky non vorrà più stare in questa terra ce lo farà capire” e così è stato. E a dirla tutta in questi 5 mesi a parte il fatto che non poteva camminare è andata benissimo. Mi dava l’impressione di essere sereno. Giocava, mangiava e faceva casino come ogni cucciolo. Tanto che stavo cominciando ad illudermi che  sarebbe anche potuto vivere anni con questa malformazione. Poi in una settimana in tracollo. Ci siamo accorti che non usciva più dal box e nonostante mangiasse,dimagriva a vista d’occhio. Sono stati giorni difficili. Spesso mi sono chiesta se tutti questi sacrifici sono stati giusti, se non avessi fatto meglio ad ascoltare quelli che mi dicevano di sopprimerlo già da tempo. L’unica risposta che mi son data è che se lo avessi fatto, lui non avrebbe mai ricevuto tutto questo amore. E noi non avremmo capito che l’amore, anche se non porta sempre a risvolti positivi, non è mai e poi mai sprecato. Non avremmo compreso così a fondo che amare vuol dire avere cura ma in primis vuol dire lasciare liberi e io quando Lucky, con i suoi tempi, me lo ha chiesto, ho dovuto lasciarlo libero di andare.

Porto dentro di me tanti bellissimi ricordi. Le sue facce buffe, il suo rispondermi quando lo sgridavo perché trascinava l’altro mio cane di 2 kg per la coda, o perché si mangiava le traversine. Le coccole. Quanto ci siamo coccolati quando facevamo gli esercizi di ginnastica dove Lui puntualmente non collaborava! I bagnetti caldi che servivano a tenerlo pulito ma che in realtà diventavano una coccola per lui e un momento di relax per me.

A tutti quelli che mi avevano consigliato l’eutanasia già da tempo, gli devo dire che ho fatto bene ad ascoltare Lucky e il mio istinto perchè tutto questo a prescindere di com’è andata, non può essere sbagliato. Tutto questo amore non può essere uno sbaglio poichè, al di là di tutto, amare non è mai sbagliato.