The news is by your side.

A Subiaco medicina e spiritualità: dalle cure monastiche alla sanità del futuro

SUBIACO RM – Ieri mattina, nella Sala Conferenze della Biblioteca Comunale di Subiaco, si è svolto un convegno di grande spessore umano e culturale, che ha saputo intrecciare le voci della scienza, della fede e delle istituzioni in un dialogo ricco di speranza. Un incontro voluto e promosso da ANCI Lazio, per riflettere insieme sul rapporto tra medicina, spiritualità ed etica alla luce delle sfide della sanità contemporanea, con uno sguardo particolare alla medicina di genere e al benessere integrale delle comunità.

L’evento ha mostrato quanto sia urgente e necessario ripensare la cura non solo come risposta sanitaria, ma come gesto di amore, ascolto e relazione. Una cura che unisce la competenza dei professionisti alla tenerezza dello sguardo spirituale, restituendo alla medicina il suo volto più autenticamente umano.

Alla presenza del Vicesindaco Emanuele Rocchi e dell’Assessore Marta Tozzi, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale di Subiaco, hanno preso parte al dibattito il Sindaco di Vallepietra Daniele Mioni per ANCI Lazio, Dom Fabrizio Messina Cicchetti OSB a nome della comunità benedettina, Simona Mulè, Carmela Cassetta e Tamara Stazi della Consulta Regionale delle Donne Amministratrici ANCI Lazio, insieme alle Onorevoli Eleonora Mattia e Alessia Savo del Consiglio Regionale del Lazio. Presenti anche numerosi sindaci della Valle dell’Aniene, segno concreto di un territorio unito nella visione di una salute che metta al centro la persona.

Nel corso del convegno si è riflettuto su come la medicina, quando incontra l’etica e la spiritualità, diventi pienamente arte della cura. Non solo diagnosi o terapia, ma percorso condiviso, cammino di guarigione che attraversa corpo, mente e anima.

Il momento conclusivo è stato di forte valore simbolico e comunitario: la sottoscrizione di una carta d’intenti da parte di tutti i partecipanti. Un impegno comune per costruire una rete di solidarietà, equità e corresponsabilità, affinché la salute di ciascuno diventi davvero la forza di tutti.

In un tempo in cui la tecnologia rischia di oscurare il volto umano della medicina, da Subiaco si è levato un messaggio limpido e profondo: curare significa amare, e solo unendo scienza e compassione, ragione e spirito, si può costruire una sanità capace di custodire la dignità di ogni vita.

Subiaco, con la sua tradizione di spiritualità benedettina e di cultura, ha così offerto ancora una volta al Lazio e al Paese un segno di luce: la convinzione che il futuro della cura nasce dal cuore, dove fede, etica e competenza si incontrano per servire l’uomo tutto intero.