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A Carsoli la Messa del Fanciullo: quando la fede diventa gioia e stupore

CARSOLI AQ – Un vento nuovo, colmo di entusiasmo e di grazia, soffia nella comunità di Carsoli. Ieri mattina, alle ore 11, nella chiesa parrocchiale, si è celebrata la Santa Messa del Fanciullo, un momento di fede viva, partecipata e profondamente emozionante, introdotto dal nuovo parroco don Umberto Di Pasquale insieme ai catechisti dell’Oratorio.

La celebrazione è stata preceduta dal primo incontro di catechesi dell’anno, un’occasione di incontro e di ascolto, ma soprattutto di partecipazione attiva dei bambini, che hanno potuto vivere il Vangelo non solo con le orecchie, ma con il cuore e con gli occhi.

Durante l’omelia, don Umberto ha infatti guidato i piccoli e i grandi in una “omelia celebrata”, un modo nuovo e coinvolgente di meditare la Parola. Al centro, il brano del Vangelo secondo Luca (17, 11-19): la guarigione dei dieci lebbrosi.

Con l’aiuto di semplici cartelli colorati e con il supporto entusiasta dei catechisti, il parroco ha trasformato il racconto evangelico in una rappresentazione viva e partecipata. I bambini, con il loro sorriso e la loro spontaneità, hanno dato voce ai lebbrosi che gridano: «Gesù, Maestro, abbi pietà di noi!».

Il momento più intenso è arrivato quando don Umberto ha ricordato che solo uno dei dieci, uno straniero, torna indietro per ringraziare. Quel gesto semplice, ma pieno di riconoscenza, ha toccato tutti: “Non basta ricevere un dono – ha detto il parroco – occorre saper riconoscere da Chi viene e dire grazie con il cuore. La fede nasce dalla gratitudine, e la gratitudine diventa testimonianza”.

L’atmosfera in chiesa era di gioia e commozione. Gli adulti hanno riscoperto la bellezza di una fede semplice e vera, mentre i bambini si sono sentiti protagonisti di un momento grande, dove la Parola di Dio non è restata lontana, ma si è fatta vicina, concreta, piena di vita.

Le voci dei piccoli, i gesti, i sorrisi e la preghiera condivisa hanno dato alla celebrazione un tono di festa e di famiglia, come se ogni cuore si fosse acceso di una luce nuova.

Questa “Messa del Fanciullo” non è dunque solo un evento, ma l’inizio di una nuova forma di cammino. Un cammino di fede che vuole educare i più piccoli – e con loro tutta la comunità – a un coinvolgimento profondo, ad una fede vissuta con emozione, partecipazione e gratitudine.

“Gesù ci incontra sempre – ha concluso don Umberto – anche quando siamo feriti o smarriti. Ma ciò che conta è tornare da Lui, ringraziare e vivere nella gioia del Suo amore.”