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Lazio da visitare: La Cattedrale di Sant’Agapito Martire a Palestrina

PALESTRINA RM – Nel cuore di Palestrina, antica Praeneste, si erge la Cattedrale di Sant’Agapito Martire, un luogo che racchiude in sé oltre duemila anni di storia. Costruita su un’area che in epoca romana ospitava il foro cittadino e forse un tempio dedicato a Giove o a Giunone, la chiesa è una stratificazione viva di epoche, stili e devozioni che si sono sovrapposti nei secoli, dando vita a uno dei monumenti più suggestivi del territorio prenestino.

Le origini dell’edificio risalgono ai primi secoli del cristianesimo, quando le comunità locali iniziarono a riutilizzare gli antichi spazi pagani per il culto cristiano. Le prime strutture murarie, in blocchi di tufo, testimoniano l’antichità del sito e rimandano addirittura al VI secolo avanti Cristo. Con la diffusione del cristianesimo, il luogo venne trasformato in basilica e dedicato a Sant’Agapito, giovane martire di Praeneste, ucciso durante le persecuzioni dell’imperatore Aureliano intorno al 274 d.C.

Nel Medioevo la chiesa divenne il cuore spirituale della città. Nell’anno 898 vi furono traslate le reliquie di Sant’Agapito dal luogo del suo martirio, e questo evento ne consacrò definitivamente l’importanza. Nei secoli successivi, la cattedrale fu ricostruita in forme romaniche, con tre navate, abside semicircolare e una cripta destinata ad accogliere le reliquie. L’attuale campanile, alto e massiccio, con le caratteristiche trifore ai piani superiori, risale anch’esso a quel periodo, così come il grande portale marmoreo che ancora oggi accoglie i fedeli.

Come molti edifici antichi, la cattedrale subì nei secoli numerosi danni e trasformazioni. Durante le guerre del Quattrocento Palestrina fu in gran parte distrutta, e anche la chiesa ne uscì gravemente danneggiata. Le reliquie del santo andarono disperse, ma la devozione popolare ne preservò il ricordo, e la ricostruzione cominciò quasi subito, restituendo alla città il suo simbolo religioso più importante. Nei secoli seguenti furono aggiunti elementi rinascimentali e barocchi, tra cui decorazioni pittoriche e scultoree, fino ai grandi restauri del XIX e XX secolo, che ridiedero all’edificio l’aspetto attuale.

Entrando nella cattedrale si viene accolti da un interno solenne e luminoso, articolato in tre navate separate da pilastri e arricchito da un soffitto a cassettoni decorato. Le cappelle laterali custodiscono preziose opere d’arte, tra cui dipinti di Carlo Saraceni, Andrea Camassei e Siciolante da Sermoneta, che raffigurano episodi del martirio di Sant’Agapito e scene della Passione di Cristo. Nell’abside spiccano gli affreschi ottocenteschi di Domenico Bruschi, che raccontano la storia del giovane santo con colori caldi e intensi, mentre il coro ligneo, realizzato nel Seicento, aggiunge un tocco di austera eleganza all’ambiente.

La cripta, accessibile su richiesta, è un piccolo scrigno di storia. Oltre a custodire tracce del culto più antico del martire, conserva resti archeologici di epoca romana: basolati, colonne, capitelli e iscrizioni che testimoniano l’antico splendore del foro di Praeneste. È un luogo di silenzio e di memoria, dove si percepisce chiaramente il legame profondo tra la fede cristiana e le radici classiche della città.

Oggi la Cattedrale di Sant’Agapito è non solo un edificio di culto, ma anche un punto di riferimento per l’intera comunità prenestina. Ogni anno, il 18 agosto, la città si raccoglie per celebrare la festa del suo patrono, con processioni, eventi religiosi e manifestazioni popolari che riempiono le vie di colori e canti. È una tradizione che affonda le sue radici nel Medioevo e che ancora oggi rinnova l’identità spirituale di Palestrina.

Visitare la cattedrale significa compiere un viaggio attraverso la storia, l’arte e la fede. Ogni pietra racconta un’epoca, ogni affresco una devozione, ogni restauro una rinascita. In un solo edificio convivono l’antico e il moderno, il pagano e il cristiano, il passato e il presente: un simbolo perfetto della continuità culturale e religiosa che caratterizza questa parte del Lazio.