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A24 nella storia, per il carseolano fu la rinascita del territorio

Quando l’autostrada Roma-L’Aquila divenne motore di sviluppo economico, sociale e turistico per Carsoli e i comuni limitrofi

CARSOLI – Il 1970 rimane inciso nella memoria del Centro Italia come un anno di svolta. In quell’anno, con l’apertura al traffico dei primi tratti dell’autostrada A24, gestita allora dalla Società autostrade romane ed abruzzesi (Sara), venne scritta una pagina fondamentale per l’infrastruttura del Paese. Non si trattò soltanto di accorciare le distanze tra Roma e l’Abruzzo, ma di imprimere una nuova direzione al destino di territori che, dopo il lungo dopoguerra, attendevano un’occasione di rilancio.

Carsoli e le zone circostanti furono tra i protagonisti indiscussi di quella stagione. Il nuovo casello A24, sorto al confine tra i comuni di Carsoli e Oricola, divenne presto un varco di modernità, tanto che ancora oggi porta la doppia denominazione. La sua apertura fu accolta come un evento epocale, capace di trasformare il volto del territorio.

Grazie a quell’infrastruttura, il turismo sciistico verso Marsia conobbe una crescita esponenziale, mentre la grande imprenditoria scoprì l’opportunità di insediarsi a pochi chilometri da Roma, ma in un’area che rientrava nei benefici della Cassa per il Mezzogiorno. Nacquero così nuovi stabilimenti, si crearono posti di lavoro, e l’intera area vide riaccendersi un tessuto economico e sociale che sembrava sopito. Al tempo stesso, l’autostrada rese più accessibili per romani e laziali borghi e vallate abruzzesi, dalla Valle del Turano ai paesi incastonati tra le province di Rieti, L’Aquila e Roma.

Il taglio del nastro fu una cerimonia che rimane impressa nella memoria collettiva. A guidare l’evento, l’allora sindaco Giovanni Flamini, circondato da numerosi amministratori comunali e figure di spicco dell’epoca: il dottor Raffaele Pagano, storico medico condotto e ufficiale sanitario del comune; l’avv. Giovanni Marcangeli, Vittorio Malatesta, Silvio Lattanzio, Italo Arcangeli, Adolfo De Angelis, il dottor Augusto Petrocchi, Aldo Ciccosanti e il geometra Nicola Di Berardino. A impreziosire l’occasione, la presenza come madrina della bellissima Loretta Proietti, simbolo di un tempo che guardava al futuro con fiducia e orgoglio.

L’inaugurazione dell’A24 segnò così non solo la nascita di una grande opera pubblica, ma soprattutto l’inizio di una nuova stagione di speranza e di sviluppo per il Carseolano, un territorio che, grazie a quel varco di asfalto e cemento, trovò la strada per uscire definitivamente dalle ombre della crisi postbellica.

Di seguito un video esclusivo dell’inaugurazione avvenuta a Carsoli nel 1970 concesso dall’Istituto Luce: