Santa Maria Goretti, il fiore della purezza che parlò di perdono
A Nettuno domani sabato 13 al santuario di Maria Goretti 18° pelelgrinaggio nazionale delle famiglie nelle regioni organizato dal Movimento rinnovamento dello Spirito Santo
Roma, 12 settembre – Nel cuore del calendario liturgico cattolico, il nome di Santa Maria Goretti continua a risuonare come simbolo di innocenza, forza interiore e perdono. La giovanissima martire, nata nel 1890 nelle campagne marchigiane, a soli undici anni affrontò con coraggio un destino crudele, trasformando la sua breve vita in una testimonianza senza tempo.
Maria crebbe in una famiglia povera e numerosa, segnata dalla perdita prematura del padre. Costretta ad aiutare la madre nei campi e nella cura dei fratelli, mostrò fin da subito una fede semplice e incrollabile. La sua vicenda tragica si consumò il 5 luglio 1902 a Nettuno, quando Alessandro Serenelli, un giovane vicino di casa, tentò di abusare di lei. Maria resistette con tutte le sue forze, rifiutando il peccato e affermando con fermezza la dignità della sua persona. Colpita da quattordici coltellate, fu trasportata d’urgenza in ospedale, dove morì il giorno successivo. Prima di spirare, pronunciò parole di perdono per il suo aggressore, gesto che rimane il cuore pulsante della sua santità.
Il cammino ecclesiale di Maria Goretti fu rapido e sorprendente: beatificata nel 1947 e canonizzata nel 1950 da Papa Pio XII, divenne una delle sante più amate del Novecento. È oggi venerata come patrona della purezza, dei giovani, delle vittime di violenza e delle famiglie in difficoltà. Il suo santuario principale si trova a Nettuno, dove riposano le sue spoglie e dove ogni anno migliaia di fedeli si raccolgono in preghiera.
Ma l’attualità della sua figura va oltre i confini della devozione popolare. In un tempo in cui la cronaca spesso racconta storie di abusi, femminicidi e fragilità giovanili, la testimonianza di Maria Goretti invita a guardare alla dignità di ogni persona come valore inalienabile. La sua capacità di perdonare, pur nel dolore più atroce, interroga credenti e non credenti sul senso della giustizia, della misericordia e della speranza.
Oggi, ricordare Santa Maria Goretti significa non soltanto celebrare una giovane martire della fede, ma anche riflettere su un messaggio che non conosce stagioni: la forza del bene è più grande del male, e il perdono resta una delle armi più potenti contro la violenza.