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Vaccinazioni HPV e meningite tipo B: urgente un cambio di passo

Pochissimi gli adolescenti vaccinati per la lotta contro questi virus

Il 9 settembre scorso si é svolto il convegno Fare prevenzione fra strategia e consapevolezza: la coscienza della vaccinazione. Il futuro è nelle nostre mani”, un incontro aperto dal Ministro della salute Maria Rosaria Campitiello, per fare il punto della situazione sulle vaccinazioni che riguardano Meningite B e Papilloma Virus, due infezioni dalle gravi conseguenze.

In questo importante incontro istituzionale é stato reso evidente quanto la copertura vaccinale negli adolescenti è ancora insufficiente ,nel senso che non viene utilizzata a dovere, e disomogenea tra le regioni, soprattutto per la Meningite B e al Papilloma Virus (HPV).

Nel 2017, l’Italia ha introdotto la vaccinazione contro la meningite da meningococco B nel Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale(PNPV) per l’età pediatrica. Oggi la copertura nei bambini resta lontana dall’obiettivo ministeriale del 90%, fermandosi attorno all’80%, con alcune regioni sotto al 70%. Inoltre, la protezione tende a ridursi nel tempo.

Per gli adolescenti, invece, il PNPV 2023-25 si limita a indicare la vaccinazione solo per i ceppi di meningococco ACWY, molto meno frequenti, lasciando fuori il sierotipo B, che è in realtà il più diffuso e pericoloso. La vaccinazione per la Meningite B non è contemplata né per gli adolescenti mai vaccinati (naive), né per quelli già immunizzati da piccoli (non naive).

La meningite da meningococco è tra le infezioni batteriche più gravi, con una letalità che varia dal 10 al 20% – sottolinea il Prof. Massimo Andreoni, Direttore Scientifico SIMIT e membro del Consiglio Superiore di Sanità – Il sierotipo B è il più diffuso in Italia e il più grave; colpisce soprattutto bambini piccoli e adolescenti. Il rischio di contagio è elevato a causa dei numerosi soggetti asintomatici che possono trasmettere l’infezione”.

Nel 2018 attraverso il “Calendario per la vita” si raccomandava la vaccinazione per la Meningite B negli adolescenti che non si erano mai vaccinati per questa infezione mentre il 2025 ha esteso l’indicazione anche a coloro che avevano già ricevuto il vaccino in età pediatrica. L’obiettivo è garantire continuità di protezione in una fascia d’età particolarmente esposta al rischio.

La vaccinazione nei primi mesi di vita, seppur efficace, perde protezione nel tempo, perciò il richiamo in adolescenza è fondamentale per garantire continuità di immunità, proteggere le famiglie e ridurre il carico sul sistema sanitario aggiunge il Prof. Andreoni.

Ad oggi, solo 14 regioni hanno scelto di offrire gratuitamente la vaccinazione agli adolescenti, ma con criteri differenti: alcune solo ai naive, altre anche ai non naive, distinguendo tra chi è stato vaccinato sotto i due anni e chi tra i 2 e i 10. Una frammentazione che rischia di compromettere l’equità di accesso e di lasciare scoperti molti adolescenti. Da qui la necessità di uniformare l’offerta su scala nazionale.

La Liguria è tra le regioni con programmazione avanzata. La vaccinazione contro la Meningite B è offerta gratuitamente in età adolescenziale insieme al richiamo degli altri vaccini. La proiezione dei dati a fine 2025 indica oltre 20mila dosi somministrate nei primi due anni: nei 15-16enni ci attendiamo una copertura intorno al 43%, con un incremento dell’84% rispetto al 2024. Anche per i richiami nei già vaccinati registriamo un raddoppio delle somministrazioni tra il 2024 e il 2025.

Tristi sono i dati dell’unico vaccino esistente ed efficace contro il cancro all’utero( HPV). Tale infezione é la più diffusa nelle malattie sessualmente trasmissibili e contratta almeno una volta nella vita. È il virus responsabile del 9,4% di tutti i tumori e del 100% dei casi di carcinoma della cervice uterina, oltre a una quota significativa di tumori anali, vaginali, vulvari, del pene e orofaringei. All’etá di 15 anni solamente il 69,57% di adolescenti femmine risulta vaccinata, mentre scende ancora di più il dato maschile. Siamo molto lontani dalla soglia prevista dall’UE e l’ OMS, che prevedevano la sconfitta di tale cancro nel 2030 se la percentuale dei vaccinati avesse raggiunto il 90% degli adolescenti.

Nella lotta per l’eliminazione dei cancri da HPV prima fra tutte si trova la Provincia Autonoma di Trento che nel 2025 ha lanciato una nuova campagna di vaccinazione gratuita per gli uomini fino a 30 anni e per le donne fino ai 40. Attraverso Open Day,sedute settimanali in tutta la provincia e prenotazioni online, ad oggi sono state somministrate 26mila dosi, con una copertura del 75% tra le ragazze fino a 25 anni e i ragazzi fino a 20 anni. Tra le donne di 40 anni, la chiamata attiva ha permesso di raggiungere un’adesione del 47%.

Ad oggi la disparità fra regioni nella somministrazione di questi vaccini  risulta troppo alta e rende urgente un cambio di passo. È ormai una vera e propria sfida contro patologie che possono essere confitte. Si auspica ad una maggiore sensibilizzazione in merito ed alla collaborazione sinergica di tutti gli enti in campo, come medici di base, asl, pediatri, medici dello sport, farmacie, scuole.

Il convegno ha visto società scientifiche, istituzioni, associazioni dei pazienti insieme per condividere buone pratiche locali e possibili percorsi migliorativi.

É stato organizzato da Aristea International con il contributo non condizionante di GSK e MSD, si è aperto con Maria Rosaria Campitiello, Ministero della Salute. L’importanza delle vaccinazioni per Meningite B e HPV è stata analizzata con il Prof. Massimo Andreoni, SIMIT; Chiara Azzari, Ospedale Meyer, Firenze; Prof. Walter Ricciardi ed Eugenio Di Brino, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma; Prof.ssa Anna Teresa Palamara, ISS; Prof.ssa Caterina Rizzo, Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana. Silvia Gregory, Vicepresidente ACTO, e l’Avv. Amelia Vitiello, Presidente Comitato Nazionale contro meningite, hanno sviluppato il punto di vista dei pazienti.

Il confronto tra le diverse esperienze regionali ha visto la partecipazione del Prof. Filippo Ansaldi, Liguria; Guido Bertolaso, Lombardia; Danilo Cereda, Lombardia; Federico Riboldi, Piemonte; Maria Grazia Zuccali, Provincia Autonoma di Trento. Nella tavola rotonda istituzionale sono intervenuti la Sen. Elisa Pirro; l’On. Simona Loizzo; il Sen. Guido Quintino Liris; Marco Scorcu, FMSI; Valeria Fava, Cittadinanza attiva; Roberto Ieraci, CNR; Marco Meconi, Federfarma Marche; Giampiero Pastore, CONI; Andrea Poscia, AST Ancona.L’esperienza del “Calendario per la Vita” è stata esposta dal coordinatore Prof. Paolo Bonanni; Rocco Russo, SIP; Martino Barretta, FIMP; Enrico Di Rosa, SItI; Tommasa Maio, Fimmg; Alessandro Rossi, SIMG. A moderare il giornalista scientifico Daniel Della Seta.

Comunicato Stampa