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La storia di Colle San Giacomo ricostruita con dovizia di particolari

TAGLIACOZZO – Quella che era iniziata come una semplice curiosità familiare si è trasformata in un’opera storica che racconta le origini e l’evoluzione di un intero paese. Alfredo Pascucci, originario di Colle San Giacomo, frazione di Tagliacozzo, ha realizzato un lavoro di ricerca che, partendo da un albero genealogico, si è allargato fino a ricostruire la vicenda collettiva della comunità.

Interrogando i parenti più anziani sui nomi dei bisnonni e dei trisavoli, Pascucci ha iniziato a raccogliere notizie che lo hanno portato a comporre un albero genealogico contenente oltre cinquecento nomi, dal XVII secolo fino ai giorni nostri. Alla base di questa ricostruzione, anche il ritrovamento di tre casse di legno di ciliegio custodite nella soffitta di una zia, contenenti centocinquanta documenti originali risalenti alla fine del Settecento e ai primi del Novecento. Carte preziose che parlano di contratti, compravendite di terre, enfiteusi e rapporti agricoli, testimonianza viva della vita quotidiana e delle relazioni sociali dell’epoca.

Il lavoro di catalogazione è stato curato personalmente da Pascucci, che per la lettura e la traduzione di alcuni testi si è avvalso della collaborazione di Sofia D’Alessandro, studentessa di Lettere antiche. Grazie a questa indagine è emerso che la collina su cui oggi sorge Colle San Giacomo apparteneva un tempo alla Confraternita della Santissima Annunziata di Tagliacozzo. Alla fine del Settecento la famiglia Ciciotti, che ne curava la coltivazione, perse i diritti a causa di inadempienze contrattuali, e nel 1799 subentrò Gianfelice Pascucci, proveniente da Villa San Giovanni, nell’attuale territorio di Sante Marie.

Con le vicende napoleoniche e la soppressione degli ordini religiosi, la famiglia Pascucci riscattò le terre del colle, dando avvio a una progressiva crescita demografica e a intrecci familiari con i Panella e i Mastroddi della vicina Camerata Nuova. Da quel nucleo prese vita un agglomerato che, nel dopoguerra, si arricchì di una chiesa dedicata a San Giacomo Maggiore e, nei primi anni Cinquanta, fu riconosciuto ufficialmente come frazione nel nuovo Statuto comunale.

Il frutto di questa ricerca è stato presentato in un incontro pubblico coordinato dal giornalista Pietro Guida, al quale hanno partecipato il professor Ugo D’Elia, che ha delineato il contesto storico europeo tra Settecento e Ottocento, e la storica dell’arte Serena Fossati, che ha illustrato le vicende della frazione. L’evento si è aperto con i saluti istituzionali del sindaco Vincenzo Giovagnorio, affiancato dall’assessore Angelo Poggiogalle, dal consigliere Giuseppe Mastroddi e dal comandante della polizia locale Paolo Pascucci.

Tutti hanno espresso apprezzamento per l’opera di Alfredo Pascucci, sottolineando non solo il valore culturale e storico della sua ricerca, ma anche la passione e la dedizione gratuita con cui ha scelto di restituire alla comunità la memoria delle proprie radici.