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Villa Adriana, patrimonio Unesco dal 1999: visite in forte aumento

Tivoli – Il patrimonio riconosciuto come Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO comprende beni naturali, culturali, paesaggistici, materiali e immateriali di eccezionale valore universale, protetti e conservati dall’insigne organizzazione internazionale dal 1972 per essere consegnati alle generazioni future. Nella lista troviamo siti naturali, archeologici, monumenti, complessi edilizi, città storiche, paesaggi, opere ingegneristiche e tradizioni viventi, che per la loro integrità e autenticità, importanza storica, artistica e naturalistica, sono ritenuti patrimonio di tutte le popolazioni del mondo.

La regione Lazio vanta  numerosi siti individuati dall’UNESCO: Villa Adriana e Villa d’Este a Tivoli, le necropoli etrusche della Banditaccia a Cerveteri e dei Monterozzi a Tarquinia, il centro storico di Roma e la Macchina di Santa Rosa a Viterbo, quest’ultima inclusa dal 2013 nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Le faggete del Monte Cimino e del Monte Raschio, in provincia di Viterbo, rientrano nel sito UNESCO delle antiche faggete primordiali europee. Visite in forte aumento si registrano nel sito delle ville tiburtine.

Villa Adriana a Tivoli è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1999. Costruita nel II secolo d.C. dall’imperatore Adriano in un territorio verdeggiante e ricco di acqua nei pressi dell’antica città di Tibur, rappresenta uno dei più straordinari e vasti complessi archeologici dell’antichità romana. Estesa su oltre centoventi ettari (di quest’area oggi sono visitabili circa quaranta ettari), era una vera e propria città imperiale che comprendeva palazzi, templi, teatri, terme, canali, laghi, fontane e giardini, organizzati in quinte scenografiche immerse nel verde e collegate dall’acqua. Edifici come il Canopo, il Teatro marittimo, le due biblioteche – greca e latina – riflettono il gusto cosmopolita dell’imperatore filosofo, profondo conoscitore e amante della cultura greca ed egizia. Riscoperta e studiata dalla fine del Quattrocento in poi, fu di ispirazione per le grandi ville rinascimentali e barocche. Dalla splendida dimora di Adriano provengono centinaia di importanti sculture che, riportate alla luce da una successione di scavi e spoliazioni a partire dal Quattrocento e per tutto il Settecento, hanno preso strade e proprietari diversi, abbellendo dimore patrizie e lussuosi giardini: oggi si trovano sparse nei musei del mondo (per citarne alcuni: i musei Vaticani, il Prado di Madrid, i Musei capitolini di Roma).