The news is by your side.

Hiroshima, 80 anni dopo: un appello per la pace in un mondo instabile

A ottant’anni esatti dal bombardamento atomico che sconvolse la città la mattina del 6 agosto 1945, Hiroshima ha commemorato l’anniversario della tragedia con una cerimonia solenne e un messaggio carico di significato. In quella data storica, gli Stati Uniti sganciarono la bomba atomica “Little Boy”, causando la morte istantanea di decine di migliaia di persone e lasciando cicatrici indelebili nella memoria collettiva dell’umanità.

Oggi, l’appello che si leva da Hiroshima non è solo un ricordo del passato, ma un monito urgente rivolto al presente e al futuro. Le autorità locali, insieme ai sopravvissuti — gli *hibakusha* — e ai cittadini, hanno rinnovato il loro invito alla comunità internazionale: fare di più per eliminare la minaccia nucleare e prevenire nuove catastrofi.

La cerimonia si è svolta come da tradizione al Parco della Pace, con un momento di silenzio alle 8:15, l’ora esatta dell’esplosione. Ma quest’anno, più che mai, l’atmosfera è stata attraversata da un senso di inquietudine. In un mondo segnato da conflitti armati, tensioni geopolitiche crescenti e nuove corse agli armamenti, il timore che una tragedia simile possa ripetersi non appare più remoto.

Il sindaco di Hiroshima, nel suo discorso, ha fatto appello alle nuove generazioni: “Non possiamo permettere che la memoria di ciò che è accaduto svanisca. È responsabilità di tutti, soprattutto dei giovani, costruire un mondo libero dalle armi nucleari”. L’invito è chiaro: trasformare il dolore della memoria in azione concreta per la pace.

Molti osservatori sottolineano che, a dispetto degli sforzi internazionali come il Trattato per la proibizione delle armi nucleari adottato nel 2017, le potenze atomiche non solo mantengono i propri arsenali, ma li stanno anche aggiornando. In questo contesto, l’impegno per il disarmo appare più fragile e urgente che mai.

Hiroshima resta così un simbolo vivente. Non solo della devastazione che l’uomo può infliggersi, ma anche della speranza e della resilienza. La città, risorta dalle ceneri, oggi guarda al futuro con determinazione, ma chiede al mondo di non dimenticare. Perché ricordare non basta: è tempo di agire.

In un’epoca segnata da crisi globali e nuove minacce, l’appello di Hiroshima risuona forte: mai più.