L’Aquila, 1 agosto 2025 – Su richiesta del Commissario per la messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, Ing. Pierluigi Caputi, si è tenuto nei giorni scorsi a Roma, presso la sede dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l’incontro con il Presidente dell’ INFN Prof. Antonio Zoccoli, il Vice Capo di Gabinetto del Ministero dell’Università e della Ricerca Dott.ssa Giselda Stella e il Direttore dei Laboratori Prof. Ezio Previtali, avente ad oggetto il conseguimento degli obiettivi di sicurezza dell’acquifero all’interno dei Laboratori del Gran Sasso.
Per tale finalità, da qualche mese il Commissario aveva posto all’attenzione il documento “Strategie per la messa in sicurezza dell’acquifero del sistema idrico del Gran Sasso”, articolato nelle due azioni relative alla difesa attiva e difesa passiva dell’acquifero. Si trattava di una bozza per favorire l’apertura di un dialogo che, al suo esito, risultasse utile al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza necessari.
Per quanto attiene le azioni di difesa attiva, durante la riunione i Laboratori hanno proposto la strategia volta alla completa impermeabilizzazione dell’acquifero nel demanio a loro affidato.
La proposta è al momento definita in termini generali ed è articolata in tre step successivi. Si ipotizza di procedere immediatamente nelle aree non occupate dagli esperimenti, per poi procedere nel tempo anche nelle ulteriori aree man mano che verranno smontati i macchinari degli esperimenti.
L’onere del reperimento dei fondi e l’esecuzione degli interventi saranno totalmente a carico dei Laboratori, previa valutazione della struttura commissariale. Sono già in corso le azioni necessarie per il reperimento delle risorse necessarie per la prima fase e per la definizione del relativo progetto.
L’intera proposta, ovvero l’intero programma di interventi e manutenzioni, verrà valutata dal Commissario e conseguentemente resa operativa a seguito della sottomissione alle diverse procedure concertative previste dal vigente Protocollo d’intesa di cui alla DGR 643/17.
Per quanto attiene la difesa passiva, l’INFN ha ritenuto poco utile la definizione del nuovo Protocollo d’Intesa “rafforzato” secondo la proposta del Commissario. In particolare, ha evidenziato che uno strumento di autoregolamentazione volontaria non garantisce una valutazione adeguata in linea tecnica. A tal proposito l’INFN ha espresso la necessità che sia definito uno strumento di rango normativo che, nel confermare l’oggetto delle valutazioni che oggi vengono espresse, renda più adeguato, efficace e complessivo l’esame.
In sostanza si ravvede l’opportunità di individuare un soggetto tecnico pubblico indipendente di alta specializzazione nella valutazione delle attività da svolgersi nei Laboratori, che assuma pareri di natura vincolante e tecnicamente motivati.
Sulla definizione della norma ipotizzata, il Commissario ha garantito la massima collaborazione nelle interlocuzioni tra il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
La struttura tecnica del Laboratorio ha inoltre illustrato i sistemi di monitoraggio attualmente in uso e gli studi specifici condotti sui diversi aspetti relativi alla situazione dell’acquifero, nonché – sebbene la questione non rientri tra le competenze commissariali – sulla sicurezza strutturale delle gallerie del Laboratorio.
Il Commissario ha infine ribadito la necessità che il Laboratorio proceda alla rimozione delle sostanze pericolose, già da tempo oggetto di un impegno formale. In merito, è stato confermato che l’attesa è legata alla valutazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha manifestato la disponibilità a reiterare le proprie sollecitazioni per ottenere dall’autorità russa l’autorizzazione alla rimozione di macchinari e sostanze pericolose di sua proprietà.
In merito alla conclusione delle attività il Commissario ha dichiarato:
“Esprimo un sincero ringraziamento al Direttore del Laboratorio Previtali e al Vice Capo di Gabinetto Stella per il fattivo spirito di collaborazione che si è manifestato attraverso un confronto franco che partendo da posizioni diverse, seppur ciascuna ispirata alla tutela della propria missione istituzionale, ha determinato la possibilità di pervenire a soluzioni concrete e tese a garantire il conseguimento dei risultati di tutela dell’acquifero da tutti auspicati”.