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Politica a Collegiove, Bandieri: “progettazione o priorità diverse per paese agonizzante?”

Collegiove – Dal consigliere comunale Emanuela Bandieri, riceviamo ed integralmente pubblichiamo:

 

“L’articolo di ieri pubblicato dal sindaco Manzocchi riguardo i 710.000 euro ottenuti dal Ministero dell’Interno per la progettazione della messa in sicurezza del territorio ha suscitato, come spesso accade, reazioni contrastanti e diverse riflessioni tra i cittadini.

 

Da sottolineare che l’importo significativo, è destinato unicamente alla fase PROGETTUALE, un aspetto che merita un’attenta e critica considerazione.

 

L’amministrazione, nella figura del Sindaco Manzocchi, ha evidenziato la capacità dell’amministrazione di intercettare fondi pubblici, presentandola come un segno di                    buona gestione e di attenzione alla pianificazione della qualità di vita.

 

Tuttavia, è proprio sulla qualità di vita e sulle sue declinazioni che si apre un dibattito sempre più acceso.

Quale idea di “Qualità di vita” per un territorio in difficoltà ?

 

Per molti cittadini, l’idea di “qualità di vita” si discosta anni luce da quella che sembra essere una predilezione per interventi che prevedono l’uso estensivo del cemento.

 

La percezione comune è che una reale miglioria del paese non passi da nuove opere strutturali e cementizie, quanto piuttosto dall’ascolto dei bisogni reali e quotidiani della popolazione.

 

Parliamo di un territorio dove la “desertificazione” non è solo una parola, ma una realtà tangibile e dolorosa.

 

Oltre a un singolo bar all’ingresso del paese, non esistono altri esercizi commerciali.

A questo si aggiunge una carenza cronica di trasporti pubblici, rendendo la vita quotidiana un’odissea per chi non può contare su mezzi propri.

 

Come può una famiglia pensare di trasferirsi o restare in un paese che non garantisce servizi essenziali, vitali per una comunità ?

 

In questo contesto, in cui le bollette sono in continuo aumento senza che si siano viste concrete politiche di detassazione o incentivi economici per famiglie e attività, sorgono spontanee delle domande:

Cosa si intende per sicurezza del territorio?

E, soprattutto, quali sono le priorità immediate in un comune che vede i suoi residenti lottare ogni giorno con la mancanza di servizi basilari ?

 

Oltre la progettazione: le vere esigenze di un paese agonizzante.

 

I 710.000 euro, pur essendo destinati alla progettazione di un’opera potenzialmente importante, rappresentano una somma ingente.

 

In molti ci chiediamo quante altre iniziative, di ben altro impatto sulla quotidianità dei cittadini, avrebbero potuto essere finanziate con una cifra simile, specialmente in un paese che si presenta sempre più ” morente”.

 

Si pensi alla mancanza esercizi commerciali, di una farmacia, alla  assenza di progetti economici e agricoli che possano rivitalizzare un tessuto produttivo attualmente  inesistente.

 

Sono questi gli ambiti dove, forse, una parte della cittadinanza vedrebbe un immediato e tangibile miglioramento della propria qualità di vita.

Sono questi gli investimenti che possono frenare lo spopolamento e ridare speranza.

 

Non si tratta di negare l’importanza della sicurezza territoriale, ma di interrogarsi sulle reali priorità dei cittadini e sulla visione a lungo termine per il nostro paese.

 

Una gestione oculata dei fondi pubblici dovrebbe mirare a un equilibrio tra opere future (spesso incerte nella loro effettiva realizzazione) e

presente, risanando un territorio che ha disperatamente bisogno di linfa vitale.

 

Interventi improrogabili o spreco di risorse?

 

Da sottolineare che Collegiove non ha mai presentato significative criticità del territorio, tali da richiedere interventi d’urgenza, ha un equilibrio idrogeologico stabile,  eppure i tecnici sembrano affannarsi in continui lavori di messa in sicurezza spendendo ingenti risorse pubbliche, sollevando continui interrogativi sulla reale priorità ed efficacia di tali opere.

 

L’ ottenimento di fondi è certamente un’opportunità, ma la loro destinazione e l’importanza stabilita dall’amministrazione sono un segnale di scelte politiche, più che una necessità urgente e oggettiva.

 

L’auspicio è che la “qualità di vita” di Collegiove sia davvero il risultato di un ascolto attento e di una visione condivisa con la cittadinanza, piuttosto che di decisioni calate dall’alto che ignorano le drammatiche carenze quotidiane.

 

È tempo di ascoltare  con molta attenzione il grido silenzioso di un paese che, senza servizi essenziali, rischia in un futuro non troppo lontano, di spegnersi del tutto.

 

Emanuela Bandieri

Consigliere di Collegiove