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Esplosioni e incendi a Roma, il comitato pratone di Torre Spaccata: ” basta fiamme e cemento”

Roma  – Affollato  ieri l’altro il sit-in di protesta davanti alla sede di Cassa Depositi e Prestiti in via di Castelfidardo.
Un gruppo di cittadinɜ ha espresso la rabbia e le richieste di una collettività messa ogni anno a dura prova dagli incendi – l’ultimo pochi giorni fa – che interessano l’area del Pratone di Torre Spaccata, di cui Cassa Depositi e Prestiti è in gran parte proprietaria, e quella vicina del Parco di Centocelle.
“Lo abbiamo fatto  – spiegail comitato per il pratone di Torre Spaccata – con striscioni e fumogeni neri che abbiamo acceso tra gli eleganti palazzi del centro di Roma – così distanti da quello che accade nel resto della città – per portare anche lì un po’ di quel fumo che respiriamo tra i meno prestigiosi edifici della periferia.
Non possiamo non pensare a quello che è successo oggi alla pompa GPL di via dei Gordiani.
Non siamo tutelatɜ dagli incendi né dagli effetti del cambiamento climatico né dalle esplosioni di sfasci e altre potenziali bombe a orologeria, in un quadrante già caldissimo e inquinato, dove manca il verde pubblico e densamente popolato.
Nell’esprimere solidarietà a chi è stat* colpit* direttamente dall’esplosione odierna, condividiamo quanto scritto da Borgata Gordiani: Vogliamo respirare.
E vogliamo vivere, bene. Ma per farlo serve un modello diverso di città. Che non si curi degli interessi di pochi, ma di quelli della collettività. In cui sicurezza sociale e sicurezza ambientale vadano insieme. In cui i territori non siano abbandonati o usati solo per il beneficio economico di alcuni.
Durante la mobilitazione di ieri una delegazione dei 3 comitati che hanno lanciato l’iniziativa – PAC Libero, Pratone di Torre Spaccata e Cinecittà Bene Comune – e il consigliere Alessandro Luparelli, sono stati ricevuti da Cassa Depositi e prestiti in un confronto che è durato circa un’ora.
Come Comitato per il Pratone di Torre Spaccata abbiamo ribadito ancora una volta che consideriamo doverosa e dovuta la messa in campo di tutti gli strumenti che riducano al minimo il rischio di incendi sull’area, e che il nostro obiettivo principale resta quello di rivendicare per il Pratone un futuro di area verde interamente pubblica, attraversabile, non edificabile.
Se sul fronte incendi Cassa Depositi e Prestiti è scesa nei dettagli di tutti gli interventi messi in campo e di quelli che verranno eseguiti nelle prossime settimane, sul discorso Pratone-Parco sempre Cdp ha esplicitato la posizione che abbiamo sempre immaginato potesse avere: l’area del Pratone ha, per come previsto dal piano regolatore, un valore economico tale che è inimmaginabile per loro la rinuncia a titolo gratuito.
Da Cassa Depositi e Prestiti hanno dichiarato la volontà di aprire un tavolo di confronto con l’amministrazione del Comune di Roma, a cui da anni ci rivolgiamo invano.
Cassa Depositi e Prestiti ha preso anche l’impegno di organizzare un sopralluogo verso la fine di luglio per verificare lo stato d’avanzamento dei lavori di messa in sicurezza dell’area, che dovrebbero prevedere l’ampliamento delle linee tagliafuoco a ridosso dei punti più sensibili, la sfalciatura dell’erba anche nella parte centrale del Pratone e la valutazione della possibilità di dotare l’area di un sistema di rilevazione delle temperature anti-incendio.
Crediamo che ogni intervento che possa ridurre il rischio di altri incendi sia utile.
Tuttavia, quello che è stato proposto ieri non è abbastanza e non è sufficiente.
Per questo continueremo a mobilitarci affinché sul Pratone non cali un solo metro cubo di cemento, affinché le soggettività animali e la vegetazione, gli alberi, gli arbusti che lo vivono non vengano toccate, affinché i tantissimi uccelli migratori che attraversano il pratone nelle diverse stagioni possano continuare a farlo, affinché il Pratone diventi un parco accessibile alla cittadinanza e collegato al vicino Parco di Centocelle.
E affinché nei nostri quartieri, ignorati, abbandonati o sfruttati, possiamo vivere bene. Senza il rischio di incendi continui ed esplosioni, senza speculazione edilizia, senza profitto di pochi a scapito della collettività.
Basta incendi, basta cemento!”