TAGLIACOZZO – Domenica 6 luglio, alle ore 19:00, nella chiesa della SS. Annunziata in Tagliacozzo, sarà presentato un nuovo libro, scritto da don Ennio Grossi e pubblicato dalla casa Editrice Kyrke, dal titolo “Il rito del SS. Salvatore a Tagliacozzo. Ipotesi sulla processione più antica della città”
All’alba del 15 agosto si svolge, in una Tagliacozzo ancora dormiente e illuminata dai primi raggi del sole di ferragosto la processione dell’Assunta. Questa tradizione è il retaggio di un rito ben più antico e profondo del quale, nella memoria collettiva, se ne sono perse le tracce.
Al centro della storia vi è la testimonianza più autorevole ancora oggi esistente: l’antica tavola del Santissimo Salvatore – detta comunemente dell’Assunta – conservata nella Sagrestia della chiesa di San Francesco in Tagliacozzo.
Oggi non più utilizzata, dal 2013 è stata sostituita con una pregevole copia dell’artista Salvatore Seme, di Torre del Greco, fatta realizzare a spese della famiglia di don Ennio.
Dai primi decenni del 1500, l’immagine del Salvatore, alla sera del 14 agosto, lasciava il suo posto isolato nella chiesa di San Francesco, non ancora inglobato del tutto nel cuore della Città, per raggiungere il vero e proprio centro abitato e con esso il luogo di culto mariano più importante cioè la chiesa della Madonna del Soccorso.
Era la riproposizione della Dormitio Virginis, dell’incontro di Cristo il Risorto che viene a prendere la Madre sua.
Illustre firma della Prefazione del volume è Mons. Mauro Parmeggiani, Vescovo di Tivoli e di Palestrina.
Insieme all’autore e all’Editore, Dott. Antonio Socciarelli, saranno presenti per la presentazione la Dott. Paola Nardecchia, storica dell’arte, e il Sig. Paolo Restuccia, Responsabile dell’accoglienza del Pontificio Santuario della Scala Santa.
È Infatti da questo antico luogo dell’Urbe che si origina tutta la storia.
La processione dell’Acheropita romana costituisce, da sempre, un fenomeno di lunga durata e consente di seguire le linee di continuità e i sottili cambiamenti di cerimonie e liturgie, attraverso le quali a Roma si costruiva e si manteneva in vita un indissolubile rapporto tra passato e presente. Nel corso della sua storia secolare, questo rito si è trasformato ed ha mutato, anche radicalmente, il suo significato.
Scrive Mons. Parmeggiani: “Questo rito a Roma rimase in vigore fino al 1566 quando papa Pio V ne decretò la sospensione e la scomparsa. Da allora, ne rimasero solo le repliche che nei dintorni si erano istituite e tra queste, la più antica, nella Diocesi di Tivoli”.
Nella narrazione di una diversa origine e identità dei principali Sodalizi e Confraternite, in particolare quella di Sant’Antonio Abate e Maria SS. del Soccorso, si viene guidati quasi in una sinossi tra la tradizione confraternale romana e quella tagliacozzana.
Conclude il Vescovo di Tivoli e Palestrina: “Una preoccupazione lodevole emerge infine dalle motivazioni profonde che hanno ispirato la redazione di questo lavoro: il recupero della Cristologia nel mistero dell’Assunzione plasticamente espresso in questi antichi riti. Ringrazio don Ennio perché attraverso questo studio, che indubbiamente è solo un primo passo verso un pieno recupero della storia di questa antica tradizione, è riuscito a testimoniare come questo rito nell’antichità non rimase chiuso solo nei conf ini del Lazio ma addirittura li sorpassò giungendo nel cuore della Marsica e quindi in Abruzzo”.