PERETO _ Dal 12 luglio al 17 agosto 2025 torna straperetana, la rassegna di arte pubblica fondata da Paola Capata e Delfo Durante, che dal 2017 invade le strade e i palazzi storici del borgo millenario di Pereto (AQ), conosciuto anche come “La porta d’Abruzzo”. Giunta alla sua nona edizione, straperetana si conferma come spazio di dialogo tra arte contemporanea e memoria, dando continuità a un confronto vivo tra passato e presente, tra tradizione e sperimentazione, e portando nuova linfa culturale a un luogo profondamente intriso di storia
Dopo aver coinvolto oltre 150 artisti italiani e internazionali nelle scorse edizioni – da Tomaso Binga ad Hamish Fulton, da Francis Alÿs a Paolo Icaro, da Enzo Cucchi a Maria Lai, e ancora Flavio Favelli, Adelaide Cioni, Elisa Montessori, Numero Cromatico, Rä di Martino, Ruth Beraha e molti altri – ed essere stata visitata da più di 3000 persone, straperetana si presenta quest’anno con una mostra dal titolo IPERFAMIGLIE, curata da Paola Capata e Annalisa Inzana. Oltre a mantenere una certa passione per l’iperbole, la rassegna punta lo sguardo su una parola estremamente “densa”, capace di raccontare il modo in cui gli esseri umani guardano il mondo e vivono la vita, ma che costituisce anche un tema da sempre centrale nella ricerca e nella produzione artistica.
A dar forma a IPERFAMIGLIE sono le opere di 15 artiste e artisti, tra voci affermate e sguardi emergenti: Gaia Alari, Diana Anselmo, Stefano Arienti, Odonchimeg Davaadorj, Tomaso De Luca, Alessandra Di Mizio, Claudia Ferri, Sabrina Iezzi, Ketty La Rocca, Antonio Leone, Marzia Migliora, MP5, Giovanni Ozzola, Alberto Podio e Vedovamazzei.
Provenienti da contesti differenti per formazione, età e linguaggio, le protagoniste e i protagonisti di questa edizione offrono, attraverso il loro lavoro, una pluralità di visioni per iper-declinare e reinterpretare il concetto di “famiglia”.
Il percorso espositivo si snoda tra due palazzi storici del centro: Palazzo Maccafani, nella parte alta del borgo, all’ombra del celebre castello romanico, e Palazzo Iannucci, nel cuore del centro storico. Ma le opere non si fermano agli spazi interni: anche le stradine medievali di Pereto accolgono interventi artistici site-specific. In questi luoghi, nel corso degli anni, hanno trovato dimora permanente le opere di artisti come Daniela D’Arielli, Sara Dias, Raffaele Fiorella, Agostino Iacurci, Silvia Mantellini Faieta, Mattia Pajè e Letizia Scarpello, lasciate come dono alla comunità. Ad ogni edizione, nuovi artisti arricchiscono questo patrimonio a cielo aperto.
A Palazzo Maccafani una video animazione di Gaia Alari (Bergamo, 1988), realizzata per la cisterna, ci conduce in un modo di figure che nascono, crescono e si riproducono, in una esaltazione della ciclicità della Natura e dell’immaginazione; un’opera della serie Riduzioni di Ketty La Rocca (1938-1976) offre un’inquietante lettura del mondo dell’infanzia, mentre alcuni disegni da una famosa serie di ritratti di uomini nudi in acrilico su mylar realizzata da Stefano Arienti (Asola, 1961) compone un delicato omaggio all’amore omosessuale. L’opera Canto Libero (2019) di Marzia Migliora (Alessandria, 1972) con lucidità poetica e tagliente, mette a nudo la violenza delle relazioni affettive, e quattro sculture di Tomaso De Luca (Verona, 1988), riflessione sullo spazio architettonico, sociale, economico ed emotivo, abitato dai corpi, dialogano con una serie di ritratti dal sapore ottocentesco di Vedovamazzei (Simeone Crispino e Stella Scala).
Nel percorso che da Palazzo Maccafani porta a Palazzo Iannucci trovano spazio due grandi fotografie subacquee di Alberto Podio (Torino, 1973), che ritraggono suggestivi banchi di pesce a Marettino e all’Argentario, e due grandi fotografie stampate su tela di Claudia Ferri (Pescara, 1980) dalle quali due gruppi di ragazzine ci osservano serie.
A Palazzo Iannucci troviamo le opere di Alessandra Di Mizio (2001) e Sabrina Iezzi (Chieti, 1971) entrambe studentesse dell’Accademia di Belle Arti de L’Aquila, con lavori che affrontano la memoria, le relazioni e il rapporto col corpo, e l’opera di Diana Anselmo (Palermo, 1997) L’arte-rabbia Sorda è sempre politica (2024) che, usando il linguaggio dei segni, mette in crisi il concetto di “immagine muta”.
E mentre Odonchimeg Davaadorj (Mongolia, 1990) con i suoi acquerelli trasforma in immagini fantastiche storie e relazioni familiari, Claudia Ferri espone qui un altro ritratto che indaga i delicati equilibri che sottendono la crescita e il passaggio dall’infanzia all’età adulta. La quadreria di ritratti “animali” realizzati da Antonio Leone (Caserta, 1999) offre una lettura fiabesca, surreale ma quanto mai puntuale della vita e delle relazioni, mentre MP5 con le sue sagome in bianco e nero capaci di annullare ogni “diversità”, ne illustra la varietà, la ricchezza e la bellezza. Chiude il percorso un’installazione site specific di Giovanni Ozzola (Firenze, 1982), personale omaggio a una “famiglia di opere” che lo accompagna dall’inizio del suo percorso artistico.
In questo periodo storico complesso e incerto, IPERFAMIGLIE si propone di raccontare la famiglia non come struttura rigida, chiusa o immutabile, ma piuttosto come un valore fluido e in continua trasformazione in cui i livelli di lettura sono capaci di adattarsi ai cambiamenti sociali, culturali e personali.
La parola “famiglia” diventa strumento per dare senso, connessione e significato a contesti anche molto diversi tra loro, estendendosi oltre i legami di sangue o di convivenza. Essa esplicita relazioni profonde e trasversali che vanno dalla dimensione personale alla riflessione universale, dall’ambiente domestico a concetti astratti come quelli matematici, dai processi creativi alle dinamiche sociali, dall’osservazione della natura alle questioni di genere.
straperetana 2025 in continuità con le edizioni precedenti, rinnova il proprio impegno nel valorizzare la pluralità dei linguaggi contemporanei e nel promuovere una relazione attiva tra l’arte contemporanea e il contesto storico e culturale del borgo di Pereto. L’obiettivo è quello di attivare il territorio non come semplice sfondo, ma come parte viva del processo creativo, capace di generare nuove letture e connessioni attraverso la ricerca visiva. Una pratica che si radica nella tradizione culturale italiana, con esempi significativi come Arte all’Arte a San Gimignano, Quattro Venti a Manciano e il più recente Una Boccata d’Arte, diffusa nei borghi di tutta Italia.
INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO
Associazione Culturale straperetana
Palazzo Maccafani, Piazza Maccafani, 5 – Pereto (AQ) [email protected]
Inaugurazione: sabato 12 luglio 2025, ore 17.00
Apertura: da sabato 12 luglio a domenica 17 agosto 2025
Orari: sabato e domenica, dalle 16.00 alle 20.00
E su appuntamento scrivendo a [email protected]
Ingresso libero
foto di repertorio