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Housing sociale, Gualtieri interviene al Comitato europeo delle Regioni Tematica: Casa

Continuando il lavoro iniziato con i sindaci delle città europee sul tema dell‘emergenza abitativa, il Sindaco Roberto Gualtieri è intervenuto nell’ambito del Comitato Europeo delle Regioni, in programma oggi e domani nell’aula plenaria del Parlamento, a Bruxelles.

 

Focus di discussione è il ruolo delle città nel Piano Europeo per l’housing sociale. Il Sindaco ha evidenziato, ancora una volta, l’importanza di un intervento europeo straordinario che preveda risorse aggiuntive per i singoli Stati, da destinare all’incremento dell’edilizia pubblica.

 

L’alloggio a prezzi accessibili è un diritto umano fondamentale e il pilastro del modello sociale europeo – ha sottolineato Gualtieri – Tuttavia, l’attuale grave crisi abitativa sta privando un numero crescente di cittadini dell’Ue di questo diritto. Si tratta di una vera e propria emergenza che sta colpendo sia la coesione sociale che la mobilità del lavoro. Sostengo fermamente questo parere che chiede un Piano europeo per l’edilizia abitativa a prezzi accessibili per il prossimo Qfp, ma anche un
piano di emergenza immediato. Questo piano non può basarsi solo sulla ridistribuzione delle risorse esistenti della politica di coesione. Abbiamo bisogno di nuovi fondi aggiuntivi
“.

Per questo motivo, mentre da un lato si dovrebbe iniziare a lavorare per riattivare la capacità di indebitamento dell’Ue – ha aggiunto – proponiamo che le risorse del Fondo per la Ricreazione e la Riduzione delle Offerte di Rimborso (Rrf) non richieste e derivanti dalla riduzione delle offerte siano utilizzate per finanziare questo piano di emergenza, contribuendo ad aumentare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica, che richiede una componente di sovvenzioni Ue. Il nostro modello sociale è in gioco, dobbiamo agire ora“.

 

“Il diritto alla casa – ha detto l’Assessore al Patrimonio e Politiche abitative di Roma Capitale, Andrea Tobia Zevi che ha accompagnato il Sindaco a Bruxelles – deve tornare al centro dell’agenda europea. L’emergenza abitativa mina la coesione sociale, ostacola la mobilità e colpisce in particolare i giovani, che troppo spesso sono costretti a lasciare le città per mancanza di opportunità abitative.

 

Servono risorse europee dedicate, nuove case popolari, investimenti pubblici e privati, anche attraverso strumenti di prestito, per rafforzare il mercato e proteggere le fasce intermedie. Senza un tetto accessibile, le città perdono il loro futuro: famiglie che non si formano, competenze che migrano altrove, comunità che si impoveriscono”.