La Regione Abruzzo ha recentemente celebrato un traguardo importante con la presentazione ufficiale del completamento del progetto della rete ciclabile dei Trabocchi. Per l’occasione, si è tenuta una conferenza stampa mercoledì 30 aprile alle 10:30 presso la sede della Regione Abruzzo in piazza Unione a Pescara. Questo evento ha segnato il momento in cui la rete ciclabile diventa concretamente un asset strategico al servizio del territorio della Costa dei Trabocchi.
L’incontro ha visto la partecipazione di diverse figure istituzionali e operatori del settore:
- Daniele D’Amario, Sottosegretario della Giunta Regionale con delega al Turismo e alla Programmazione;
- Roberto Di Vincenzo, Presidente del GAL Costa dei Trabocchi;
- Carlo Ricci, Direttore del GAL Costa dei Trabocchi;
- Andrea D’Addario, rappresentante della Rete Ciclabile dei Trabocchi, guida cicloturistica e imprenditore;
- Mauro Marrone, Presidente regionale FCI (Federazione Ciclistica Italiana) Abruzzo, guida e imprenditore;
- Maurizio Coccia, giornalista di Cyclinside.
La conferenza ha illustrato le novità e gli sviluppi di questa infrastruttura, che si configura come un sistema integrato di strade secondarie a basso traffico, percorsi interpoderali, asfalto, brecciato, strada bianca e terra, attraversando aste fluviali, colline, vigneti e riserve naturali.
L’obiettivo strategico fondamentale della rete è chiaro e ambizioso: allungare la permanenza turistica sulla Costa dei Trabocchi. Tradizionalmente vista come luogo di passaggio, l’area mira ora a diventare una destinazione dove i turisti si fermano più a lungo, cercando un’esperienza più articolata. La rete ciclabile è considerata lo strumento più adatto per raggiungere questo scopo, mirando ad attirare un turismo più stanziale e diversificato.
La rete si rivolge a differenti tipologie di ciclisti. Mentre la Via Verde rimane l’icona del territorio, ideale per le famiglie e le passeggiate leggere, i percorsi interni esplorano l’area collinare e i borghi, sfruttando le strade secondarie e i diversi fondi. Questi ultimi percorsi sono pensati per ciclisti con maggiore esperienza o per chi utilizza le e-bike, che “rendono piatto” il terreno collinare. Si adattano perfettamente al crescente fenomeno del ciclismo “gravel”, un tipo di bicicletta versatile che si colloca tra la bici da corsa e la mountain bike.
Un aspetto cruciale di questa rete è la sua connessione con l’entroterra, il cosiddetto “Abruzzo di mezzo”. I percorsi ciclabili non si fermano alla costa ma si estendono nell’interno, collegandosi a ulteriori 300 km di percorsi cicloturistici già segnalati che raggiungono la Maiella e il confine con il Molise, coprendo così l’intera provincia di Chieti. Questa estensione permette di valorizzare e far scoprire l’immenso patrimonio storico, culturale, ambientale, naturalistico e gastronomico delle zone interne.
Il progetto ha anche puntato sull’innovazione nella segnaletica e nell’orientamento. È stato sviluppato un modello specifico, particolarmente adatto alla frequentazione delle strade secondarie, che è stato poi adottato anche per i percorsi interni. La rete è segnalata e geolocalizzata, offrendo indicazioni utili come punti di ricarica per e-bike, ristoro e acqua, guidando il cicloturista lungo il percorso senza lasciarlo “all’avventura”. È stato evidenziato come la rete sia stata realizzata con investimenti contenuti, riutilizzando vecchie strade provinciali e percorsi dimenticati, considerati ideali per chi cerca l’essenza autentica del territorio.
Nonostante il successo e il lavoro svolto, sono state riconosciute criticità e la necessità di lavoro futuro. Permangono sfide come il miglioramento del collegamento tra la Via Verde e i percorsi interni. Eventi naturali, come la frana a Punta Aderci o i problemi geologici in aree come Lago-Dragoni, richiedono interventi continui, ad esempio l’installazione di segnaletica provvisoria per consentire l’aggiramento dei tratti interrotti. La ciclovia della Costa dei Trabocchi è un “gioiello delicato” che necessita di manutenzione e attenzione costante. C’è la volontà di tutti gli attori coinvolti ad affrontare queste problematiche.
La rete è vista come uno strumento fondamentale per attivare il turismo sportivo, una voce economica sempre più importante. Si sottolinea che per un “salto di qualità” nel turismo sportivo, è necessaria un’offerta che vada oltre la sola Via Verde. Il fenomeno “gravel” si sposa bene con questi percorsi interni.
Guardando al futuro, sono previsti ulteriori investimenti sulla ciclovia della Costa dei Trabocchi, con una convenzione recente che destina circa 25 milioni di euro a lavori. Sono inoltre in programma ciclovie “a pettine”, cioè percorsi che dalla costa si addentrano verso l’interno, come quelle previste verso Castel Frentano (sul tracciato della vecchia Sangritana) e lungo la Val di Foro, con i primi lavori già appaltati. Si parla dunque di opere finanziate e appaltate, non solo auspici.
Un aspetto cruciale per il successo di questa strategia è la necessità di sviluppare adeguate strutture ricettive lungo la Costa dei Trabocchi. Senza una ricettività all’altezza, si corre il rischio di non capitalizzare appieno l’opportunità creata dalla rete ciclabile.
In sintesi, la rete ciclabile dei Trabocchi è presentata come un asset strategico vitale che, unendo costa e interno, mira a estendere la permanenza turistica, promuovere un turismo più attivo e sostenibile (inclusa la crescente pratica del gravel), e far scoprire la ricchezza diversificata dell’Abruzzo. Le sfide da affrontare sono note, ma l’entusiasmo e la collaborazione tra gli enti e gli operatori coinvolti infondono fiducia per il futuro sviluppo dell’iniziativa.