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Tufo di Carsoli nella storia: dall’anno 1000 al “paese delle arti”

Tufo di Carsoli è un bellissimo borgo situato in territorio del comune di Carsoli.  Caratteristica e particolarità della frazione è la divisione  in tre parti: Tufo Basso, Tufo Alto e Villetta. Oggi è il “paese delle arti” grazie ad un progetto di riqualificazione scultoreo-pittorica  promosso ed ideato dalla Pro Loco di Tufo e realizzato dagli Artisti “Valle del Cavaliere” con il patrocinio del comune di Carsoli e con l’assenso dei proprietari degli edifici.

Il territorio di Tufo è situato al confine dell’Abruzzo con il Lazio lungo la catena dei monti Carseolani ad un’altitudine che varia dai 920 m s.l.m. di Tufo Alto agli 806 del borgo di Villetta. Dista circa 74 chilometri da Roma, 66 dall’Aquila, 37 da Avezzano e circa otto chilometri dal capoluogo comunale.

Il borgo costituito da sempre da tre vichi deve probabilmente il suo nome originario, forse “Tufos”, al tipo di terreno tufaceo che caratterizza tutta l’area.

In origine il contemporaneo centro di Villetta fu un fundus appartenente all’ager della colonia romana di Carsioli. Tra il IX e il X secolo venne invece a formarsi l’abitato di Tufo Alto che fu edificato durante le invasioni dei saraceni che toccarono tutto il territorio della piana del Cavaliere e della Sabina lungo l’antica via Valeria. Con la successiva fase di abbandono parziale dei luoghi più impervi si venne a formare il nucleo urbano di Tufo Basso e il recupero degli spazi territoriali a beneficio anche del paese di Villetta.

Il toponimo “Tupho” (o “Thuphi”) appare per la prima volta con chiarezza nel 1032 nel registro dell’abbazia di Santa Maria di Farfa, situata nella contemporanea provincia di Rieti. In un documento ecclesiastico del 1074 è invece riportata la chiesa di Santo Stefano, unitamente a quella scomparsa dedicata a San Salvatore. Nelle bolle di Papa Stefano IX del 1057 e di Papa Pasquale II del 1115 l’incastellamento costituito da un castello-recinto del XI-XII secolo risultò tra i territori che segnarono i confini della diocesi dei Marsi. La bolla di Papa Clemente III del 1188 cita invece le chiese di Santo Stefano e San Lorenzo, quest’ultima scomparsa.

Nel medioevo il paese venne incluso per lunghi periodi alla baronia di Carsoli e quindi al ducato di Tagliacozzo sotto il dominio degli Orsini. Dal XV secolo in poi fu uno dei possedimenti dei baroni di Collalto, dei Savelli, dei Baldinotti e infine dei Coletti, già signori di Poggio Cinolfo.

In epoca contemporanea il paese che è stato una universitas autonoma ed era dotato dello stemma e del catasto venne unito al comune di Carsoli dal 1806, anno dell’eversione feudale. Tufo fu attraversato dalle bande dei briganti che causarono alcune vittime tra la popolazione.

Il terremoto della Marsica del 1915 non fece registrare vittime nei suoi borghi ma numerosi danni al patrimonio architettonico. Il paese subì durante la seconda guerra mondiale le violenze e le rappresaglie naziste.

Oggi è un borgo colorato, molto accogliente caratterizzato dall’organizzazione di una molteplicità di eventi che lo rendono particolarmente interessante. Da visitare!