Tagliacozzo. “Ci hanno tolto la serenità e nessuno ha il diritto di privare una famiglia della serenità”. SOno state queste le prime parole del sindaco di Tagliacozzo Maurizio Di Marco Testa nel corso del consiglio comunale straordinario convocato alla luce dell’attentato incendiario in cui sono andate in fiamme tre auto della sua famiglia. “Da quando è accaduto, mi chiedo il perché, mia moglie e mia figlia mi dicono ‘che hai fatto’, e io continuo a rispondere; ‘non lo so’”. Grande l’affluenza questa mattina nella sala del Consiglio comunale di Tagliacozzo. Un consiglio comunale che ha confermato la sensibilità delle forze politiche e della cittadinanza per i fatti accaduti giovedì notte. Ancora non è stata ufficializzata la natura dell’incendio, ma in ogni caso il richiamo contro un presunto atto doloso, ignobile e violento è forte da parte di tutti. Erano presenti tanti cittadini e c’erano in rappresentanza della Regione il consigliere Lorenzo Berardinetti (anche sindaco di Sante Marie), Maurizio di Nicola e Gianluca Ranieri, oltre al sindaco di Cappadocia, Lucilla Lilli e quello di Capistrello Francesco Ciciotti.
Un Di Marco Testa scosso, turbato e con le lacrime agli occhi quello che oggi si è rivolto ai cittadini, ringraziando
dapprima tutte le testimonianze di solidarietà ricevute “voglio dire una cosa”, afferma il primo cittadino con le lacrime agli occhi e singhiozzando , “sono stato messo sulla graticola da molto tempo. Io anche da sindaco agisco come padre di famiglia che ha cuore il suo ruolo e le istituzioni. Per cui invito la Finanza, le forze dell’ordine e la procura a mettere mani su tutti gli atti che sono stati firmati da me dall’inizio del mio mandato e a trovare qualcosa di illecito. Posso aver fatto delle scelte amministrative sbagliate”, afferma, “ma se qualcuno sa che io ho svolto qualcosa di scorretto, mi vada a denunciare direttamente, io in questo momento voglio solo serenità e tranquillità”. Il presidente Paolo Rapo ha aperto il consiglio parlando di “una minaccia per tutta la comunità” e annunciando il realizzarsi di una manifestazione contro la violenza: “Il consiglio chiama a raccolta davanti al comune per il 17 febbraio alle 11 tutte le istituzioni e i cittadini”.
afferma, “Non possiamo dare la colpa a chi alza troppo i toni, ma è pur vere che il clima politico e amministrativo diviene sempre più insostenibile con l’uso di sociale network che autorizzano tutti ad esprimersi senza freni”, conclude, “presto anche in questo comune ci saranno le elezioni e c’è la necessità che venga restaurato un clima di serenità sotto ogni aspetto, dove se deve esserci uno scontro, deve avvenire in forma di dialogo sulle cose da fare in politica, facendo sì che la stampa non vada sempre alla ricerca di scandalo”.
In questo momento così solenne voglio esprimere a nome mio e di tutta la comunità politica che rappresento la nostra sincera vicinanza umana a Maurizio, Gabriella e Ilaria e manifestare al contempo anche la più convinta solidarietà istituzionale e democratica verso il ruolo che Maurizio svolge. Il ruolo di Sindaco. Sindaco di un comune attorno al quale da tempo si respira un’aria pesante. Non è soltanto la violenza bruta che si abbatte contro un individuo, contro un’intera famiglia: quello dell’altra notte è un attentato alle istituzioni del nostro comune. Su questo non ci devono essere tentennamenti di sorta. Ciascuno di noi deve sentirsi colpito in prima persona e questo consiglio è una prova forte che la cittadinanza ha risposto”. Un pensiero di sostegno e vicinanza alla persona del sindaco è stato espresso anche dal consigliere Maria Antenucci, che ha sottolineato l’eventuale gravità dell’atto e che ha riportato, inoltre, la testimonianza di solidarietà del vicepresidente del consiglio regionale Paolo Gatti con l’auspicio di individuare gli eventuali responsabili.Continuano intanto le indagini, i Carabinieri attendono gli ordini della Procura per procedere ad analisi più tecniche, mentre ieri sera è stato trovato il punto di innesco all’interno della Fiat Cinquecento che ha determinato l’esplosione, ma al momento ancora nessuna traccia certa di elementi esterni che possano far ricondurre al dolo. In ogni caso, la riunione di questa mattina, ha sicuramente fatto emergere la positiva unione dei cittadini stanchi di questi tristi avvenimenti che come nuvole nere hanno invaso Tagliacozzo da tempo. Un atto che potrebbe risultare tra i più gravi mai accaduti nella storia della città, di cui il distinto profilo culturale porta oggi una grave ferita, dalla quale bisogna reagire per riprendere in mano l’umana dignità del diritto alla libertà. La cittadinanza è pronta. Raffaele Castiglione Morelli





