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Il Wwf ed il Parco della Maiella inaugurano il “Sentiero dell’Orso”

ROMA – L’orso bruno marsicano, una sottospecie endemica dell’Appenino centrale a grave rischio di estinzione, sta finalmente ritornando con più frequenza nel Parco Nazionale della Maiella. E gli esperti del settore, seppur con molta cautela, sembrano tirare un sospiro di sollievo. La sfida principale per la sua sopravvivenza, infatti, è fare in modo che la sua ridotta popolazione di 50-60 esemplari si espanda al di fuori dell’areale storico del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, dove sembra ormai raggiunto il livello di saturazione. In virtù della vicinanza geografica e per le caratteristiche favorevoli dell’habitat, la ‘montagna madre’ d’Abruzzo è una delle più importanti aree di espansione della popolazione dell’orso bruno marsicano. L’obiettivo, quindi, è fare in modo che qui si riproduca e ci resti in pianta stabile.

Diventa quindi di vitale importanza, nel senso più letterale del termine, impegnarsi per rendere ‘a misura d’orso’ il Parco e, soprattutto, i territori circostanti. Per farlo, è indispensabile partire dalla sensibilizzazione delle popolazioni locali e non solo, diffondendo la giusta cultura della convivenza uomo-orso. Imparare a coesistere con l’orso significa innazitutto conoscere le sue abitudini e le sue peculiarità, ed è con questo scopo che è stato pensato il primo sentiero tematico dedicato all’orso bruno marsicano all’interno del Parco della Maiella. Il ‘Sentiero dell’Orso‘, che si snoda per quattro chilometri nei pressi del Lago Ticino a Campo di Giove (AQ), è stato realizzato dal Parco insieme al Wwf Italia, grazie al progetto europeo ‘Life Arcprom’.

Il percorso è stato inaugurato con una giornata di festa alla quale hanno preso parte Lucio Zazzara e Luciano Di Martino, rispettivamente presidente e direttore del Parco Nazionale della Maiella, Luciano di Tizio, vice presidente Wwf Italia, e Alessandra Prampolini, direttrice generale Wwf Italia. È un percorso che attraversa gli ambienti che fanno parte dell’habitat dell’orso bruno marsicano e prevede sei soste ‘parlanti’ con totem a tre facce educativo-formativi. Queste installazioni forniscono informazioni sull’orso, sulle sue abitudini alimentari, sulla sua esistenza scandita dal susseguirsi delle stagioni, sulle sue caratteristiche biologiche peculiari, sull’ambiente naturale in cui vive e, naturalmente, sulle regole per una buona coesistenza con l’orso. Sono rivolti ad un pubblico vario, con un’attenzione particolare alle famiglie e agli studenti.

“Per la sopravvivenza dell’orso bruno marsicano, sottospecia ad altissimo rischio d’estinzione, occorre che il territorio accolga l’orso – commenta Luciano Di Tizio di Wwf Italia – se si crea una situazione conflittuale non abbiamo grandi speranze, se invece si capisce che con piccoli accorgimenti si può convivere felicemente, ed ottenere dall’orso soltanto vantaggi, perché l’orso può essere un volano anche per l’economia del territorio, allora l’orso potrà sopravvivere ed espandersi”.

Il sentiero è lungo circa quattro chilometri con un percorso ad anello sviluppato tra i 1000 e i 1200 metri di altitudine, in gran parte lungo una strada campestre in ambiente aperto. Il bosco è invece attraversato percorrendo una mulattiera a fondo prevalentemente terroso, dove si cammina per meno di un chilometro. “L’apertura di questo sentiero è un fatto certamente simbolico, perché Campo di Giove è nel cuore del Parco della Maiella e rappresenta un tema che ultimamente è stato molto frequentato, cioè il rapporto fra l’orso e l’uomo – dichiara il presidente del Parco Lucio Zazzara – con il Wwf si è fatto un ottimo lavoro scegliendo un percorso di una portata molto abordabile, familiare, con un dislivello di 150 metri, ben segnalato, in questi scenari stupendi. Si è quindi proposto un modo di frequentare gli stessi luoghi frequentati dall’orso, magari con la speranza di incontrarlo”.

Il sentiero è stato realizzato nell’ambito del progetto europeo ‘Life Arcprom’, coordinato dall’ong graca ‘Callisto’, del quale sono partner italiani il Wwf Italia e il Parco Nazionale della Maiella, che agisce su tre Parchi in Grecia (Prespa, Pindos settentrionale e Monti Rodopi) e, appunto, il Parco abruzzese. Si innesta quindi in uno scenario più ampio di azioni concrete di conservazione e attività di comunicazione e divulgazione, volte a promuovere la coesistenza uomo-orso, a partire dal coinvolgimento attivo delle comunità locali, delle attività economiche, degli agricoltori e degli apicoltori.

“L’orso bruno marsicano sta tornando nel Parco della Maiella – spiega la biologa collaboratrice del Parco, Giovanna Di Domenico – se prima era una presenza sporadica, negli ultimi dieci anni abbiamo iniziato a rilevare un cambiamento. L’elemento più importante è stata la presenza di femmine che si sono riprodotte, almeno due femmine che hanno dato alla luce cinque cuccioli. Il ritorno dell’orso implica la necessità di lavorare insieme alle comunità residenti nel parco e con tutti coloro che hanno attività economiche, affinché possa esserci una coesistenza fra uomo e orso”. (www.dire.it)