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20 anni di Batman Begins

Era giugno del 2005 quando nelle sale di tutto il mondo approdava Batman Begins, la pellicola firmata da Christopher Nolan, considerata da gran parte della critica e del pubblico come la migliore trasposizione cinematografica dell’Uomo Pipistrello.
A otto anni di distanza dall’ultima apparizione sul grande schermo del personaggio DC — quel Batman & Robin di Joel Schumacher tanto criticato da essere spesso classificato come “il peggior film mai realizzato nella storia del cinema” — il regista inglese, oggi tra i più influenti e popolari del XXI secolo, mette in scena una storia realistica, drammatica e matura.

Il vero confronto cinematografico, tuttavia, non era con la versione di Schumacher, bensì con l’iconico Batman di Tim Burton del 1989: un’opera inquietante e giocosa, perfettamente coerente con la firma del maestro del cinema gotico. In quella Gotham, trasformata in un oscuro parco giochi, un risoluto Michael Keaton e il suo antagonista Joker — magistralmente interpretato da Jack Nicholson — giocavano al gatto e al topo tra pupazzi, gadget folli e gas esilaranti.

Con Batman Begins, però, le regole cambiano radicalmente: la minaccia reale non è solo rappresentata da una brutale criminalità organizzata, ma soprattutto dal tormento interiore di Bruce Wayne. Un tormento magnificamente reso da uno statuario Christian Bale, alle prese con un percorso doloroso che — a partire dal tragico omicidio dei genitori — lo condurrà a diventare il letale vigilante mascherato in crociata contro il crimine.

Il film di Nolan è carico di simbolismo esoterico e, come mai prima, mette in evidenza la filosofia marziale e spirituale che permea il personaggio di Batman. Indimenticabili le sequenze dell’addestramento nei ghiacci tibetani, accanto a Liam Neeson nei panni del mistico e ambiguo Ra’s al Ghul, così come l’elegante saggezza di Michael Caine nel ruolo del maggiordomo e mentore Alfred Pennyworth, e le scene psichedeliche contro lo Spaventapasseri di Cillian Murphy.

Fondamentali poi per la crescita e l’evoluzione di Bruce Wayne sono anche tre figure chiave: il tenente James Gordon, interpretato da un misurato e intensissimo Gary Oldman, unico uomo onesto in un corpo di polizia corrotto, il geniale Lucius Fox di Morgan Freeman, inventore delle armi del protagonista e Rachel Dawes, amica d’infanzia e assistente del procuratore distrettuale, portata sullo schermo da Katie Holmes, che rappresenta per Bruce un legame con la sua umanità e con l’ideale di giustizia. Contribuiscono, ciascuno a modo proprio, alla nascita dell’eroe mascherato, guidandolo nelle sue scelte e rafforzando il suo senso del dovere.

La più grande ispirazione per quest’opera proviene da alcune delle migliori saghe a fumetti dedicate al personaggio, creato nel 1939 da Bill Finger e Bob Kane, come Anno Uno, Il lungo Halloween e Il Cavaliere Oscuro.

Batman Begins è il primo capitolo di una fortunata trilogia, il cui secondo episodio, Il Cavaliere Oscuro (2008), rappresenta l’apice assoluto. Ma è proprio Begins a mostrare gli aspetti più intimi e significativi della leggenda della saga.
Un film divenuto ormai culto per gli appassionati di cinema d’azione — e non solo.