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Roma: 5 uomini evasi dagli arresti domiciliari, un 37enne fingeva un malore

ROMA – Nell’ultima settimana, nel corso dei controlli per verificare il rispetto delle prescrizioni a cui sono sottoposte le persone sottoposte al regime degli arresti domiciliari, i Carabinieri della Capitale hanno sorpreso 5 uomini, italiani, che si erano allontanati senza autorizzazione dalla propria abitazione, per cui sono gravemente indiziati del reato di evasione.

Tra i 5 anche un 37 enne romano che pensando di farla franca, vistosi scoperto fuori dal domicilio dove doveva trovarsi agli arresti, ha finto un malore. Era passata da poco la mezzanotte, quando i militari, impegnati in un servizio di controllo del territorio e delle persone sottoposte agli arresti domiciliari, hanno bussato alla porta di casa dell’uomo, in via Ostuni, per verificare la sua presenza ma di lui nessuna traccia e così sono state attivate le ricerche in zona. Un’ora dopo il 37enne è stato rintracciato presso l’ospedale “Policlinico Casilino”, dove si era recato per un “malore”, allo scopo di giustificare l’assenza dal luogo di detenzione domiciliare. Dopo l’arresto l’uomo è stato condotto in caserma e successivamente dinanzi al Tribunale di Roma che ha convalidato l’arresto ed è stato rimesso agli arresti domiciliari.

Gli altri sei sono: un cittadino romeno di 20anni, sorpreso fuori dall’abitazione di via di Valle Aurelia e rintracciato in via Ettore Stampini, dai Carabinieri della Stazione di Roma Madonna del Riposo, che lo hanno arrestato; un 48enne trovato fuori dalla sua abitazione di via Vasco de Gama e un 18enne sorpreso a passeggiare fuori dal suo domicilio di via Romano Guerra, sono stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Ostia e della Stazione di Ponte Galeria; un uomo di 50 anni, romano è stato arrestato dai Carabinieri di Roma Tor Tre Teste, perché si era allontanato dalla sua abitazione di via Delle Alzavole,  senza autorizzazione, venendo rintracciato poco.

Per tutti gli arresti sono stati convalidati dal Tribunale di Roma, confermando la misura cautelare a cui erano già sottoposti.

Si precisa che i procedimenti versano nella fase delle indagini preliminari e che, pertanto, gli indagati devono considerarsi innocenti sino ad eventuale condanna definitiva.