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Primo Carpentieri, storia di orgoglio militare di un soldato bellegrano

Due i presidenti della Repubblica (Napolitano e Mattarella) che sono intervenuti ricordando il valoroso soldato.

Bellegra – La storia  del soldato Primo Carpentieri costituisce un orgoglio per la famiglia ed uno spunto di riflessione per le nuove generazioni. Lo stesso infatti tra il 1943 e il 1945, fu rinchiuso in un campo di prigionia ad Amburgo per essersi rifiutato di collaborare con l’esercito tedesco e la Repubblica di Salò. Egli fu uno dei tantissimi soldati italiani che dopo l’8 settembre del 1943, con la proclamazione dell’armistizio con le forze alleate tedesche, si trovò allo sbando e senza riferimenti, e fu costretto a consegnare le armi alle truppe germaniche e arrendersi all’evidenza dei fatti che stavano tessendo la storia della fine del secondo conflitto mondiale.
Come tanti altri, Primo diventò così un internato e venne quindi “tradotto” su carri da bestiame ad uno degli Stalag tedeschi, un campo di concentramento e lavoro in cui vennero rinchiusi i soldati italiani dal ’43 fino alla fine della guerra. Al tempo Primo aveva ricevuto l’offerta di arruolarsi in battaglia, accanto ai tedeschi, come “opportunità” per uscire dal campo di concentramento ma rifiutò, preferendo le difficoltà del campo ed il rischio di morire di fame, freddo o malattie, pur di rimanere fedele ai principi di libertà e giustizia in cui credeva.

La memoria di questo valoroso soldato, non è passata inosservata dalle più alte cariche dello Stato, ed i familiari ebbero a ricevere

 

 

Ed in particolare si registrano molte azioni di onore con volontariato sociale,  rese alla memoria da suo nipote Piero Carpentieri, militare della Gdf

E sono stati ben due i Presidenti della Repubblica che sono intervenuti con atti ufficiali nello scrivere ai familiari.
Di seguito il testo della comunicazione che l’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, venuto a conoscenza dell’esperienza di Primo Carpentieri, ha fatto pervenire qualche anno fa a suo figlio Bruno:
“Gentile Signor Carpentieri,
il Signor Presidente della Repubblica è stato recentemente informato in merito alla prodiga attività svolta da Suo padre, Primo CARPENTIERI, nel corso del secondo conflitto mondiale, periodo storico in cui è stato fatto prigioniero ed internato in un lager nazista.
Al riguardo il Presidente Napolitano, nell’apprendere la storia militare del Suo genitore, mi ha incaricato di farle giungere l’apprezzamento per l’attività svolta e per la forza d’animo con cui ha vissuto, per ben due anni, un cosi triste capitolo della nostra storia contemporanea e per il quale nel 2010 stato insignito, dalla Presidenza del Consiglio del Ministri, della Medaglia d’Onore per gli ex-Internati Militari Italiani.
Nell’invitare Lei e la Sua famiglia ad essere giustamente orgogliosi per quanto fatto dal Vostro avo, Le giunga il mio più cordiale saluto.
L’ASSISTENTE MILITARE PER L’ESERCITO”
Questa comunicazione, segnalata dal nipote Piero Carpentieri, finanziere della GdF, non è l’unico riconoscimento tributato a Primo Carpentieri, che è stato insignito nel 2010 anche della Medaglia d’Onore della Presidenza della Repubblica, a cui il 25 Aprile 2011 ha fatto seguito l’inaugurazione di una targa commemorativa posta davanti alla casa che lo ha visto nascere e che recita: “Comune di Bellegra – A ricordo del milite nato in questa casa 18 gennaio 1913 Primo Carpentieri MEDAGLIA D’ONORE conferita dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana per il Dovere Sacro nella difesa della Patria e il prezioso contributo durante le cinque campagne di guerra dal 1941 al 1945 deportato e internato nei lager nazisti dal 1943 al 1945”
Carpentieri è stato inoltre destinatario di un Encomio da parte del Presidente Mattarella.