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Olivieri di Tivoli, i consiglieri Napoleoni, Tropiano e Ricci: “situazione non chiara”

Tivoli – Sulla vicenda della chiusura del Professionale “Olivieri” di Tivoli, i consiglieri comunali Andrea Napoleoni con Vincenzo Tropiano e Giorgio Ricci hanno inoltrato una richiesta di accesso agli atti e presentato una interrogazione urgente al Sindaco al fine di entrare in possesso degli atti ufficiali e di ottenere quanto prima alcune risposte ai molteplici interrogativi.
Questi i quesiti posti dai consiglieri:
Perchè una comunicazione così tardiva? Qualcuno forse sapeva già da tempo del “rischio chiusura”?
Come è possibile che in questi anni non ci siano state avvisaglie della “presunta” vulnerabilità sismica e statica dell’intero edificio? Oltre 700 ragazzi e circa 100 operatori del corpo docente e non docente frequentavano un edificio insicuro?
Possibile che Città Metropolitana ha annunciato mesi fa di aver stanziato 8 milioni di euro senza aver avuto alcuna notizia di interventi strutturali da attuare?
Possibile che il Comune non ne sapesse nulla? Eppure l’immobile è di proprietà comunale e alcuni locali sono ancora a disposizione dell’Ente.
Possibile che Città Metropolitana e Comune di Tivoli asseriscano che in 40 “moduli prefabbricati” sia possibile trasferire 35 aule, circa 15 laboratori (alcuni di questi sfiorano i 100 mq e contengono macchinari particolarmente grandi e pesanti), i locali amministrativi, i magazzini, i locali tecnici e di servizio?
Possibile che Città Metropolitana e Comune non siano in grado di dare comunicazioni certe e chiare alle famiglie?
Possibile che le relazioni tecniche di Città Metropolitana non siano confutabili? Perchè il Comune non fa delle controverifiche?
Queste sono soltanto alcune delle domande alle quali vorremmo fossero date risposte dai due enti interessati da questa “strana” vicenda.
Noi faremo la nostra parte nel tentativo di trovare una soluzione alternativa e più idonea al trasferimento a Villa Adriana nei “moduli prefabbricati”…sempre che Comune ed ex Provincia ci mettano nelle condizioni di farlo e siano disponibli ad ascoltare le voci di tutti.”