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Lazio e Abruzzo arancioni: di nuovo serrande chiuse per ristoranti e bar

Si allunga anche l'ipotesi di riapertura delle palestre

Palestre piscine potranno restare dunque nel cassetto dei ricordi. La proroga è per il 5 marzo, ma sicuramente il governo andrà ancora oltre questo con altre proroghe. La scure su attività ricettive e sportive è un qualcosa di veramente estremo. Ed ora che l’Abruzzo dopo mesi di zona rossa e arancione, era tornato a respirare in questa settimana di giallo, torna l’arancione. Il governo, infatti, con i nuovi parametri restrittivi ha messo tale regione in arancione, così come il Lazio, avvantaggiato nel settore della ristorazione per esser potuti stare aperti durante il periodo di zona gialla che ha preceduto il Natale.

Le proteste sono molte, questo tira e molla e la scure su queste attività sembra non aver mai fine. “Si pensa a salvare vite, – leggiamo in una delle note inviateci – come è giusto che sia, ad evitare contagi, ma con questo pretesto ci stanno uccidendo nell’anima e ci fanno sentire delinquenti perchè vogliamo solo lavorare. E la situazione è sempre peggiorativa. Si ha la sensazione che si vogliano cancellare queste attività magari per qualche obiettivo ben preciso che capiremo in seguito. Abbiamo speso tanti nuovi soldi per approvvigionare frigoriferi resi pieni e che ora dovranno essere nuovamente svuotati. E’ chiaro che in questo modo, il nostro settore sarà in un lockdown permanente effettivo eppure possiamo assicurare massima sicurezza ai clienti”.

Sul tema delle palestre invece arrivano note di persone gravate in salute dalla mancata possibilità di allenamento. E anche in questo caso l’odissea sembra interminabile.