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La Regione Lazio investe 7,6 milioni sulla parità salariale

La Regione è la prima in Italia ad approvare una legge sul tema dell'uguaglianza retributiva e qualità del lavoro

ROMA – “Abbiamo investito circa 7,6 milioni di euro e stiamo lavorando per la linea di finanziamento Next Generation Lazio: questa legge è composta di 22 articoli e vuole promuovere la parità salariale tra uomini e donne e il lavoro di qualità delle donne“. Lo dice Eleonora Mattia, consigliera del Partito Democratico della Regione Lazio, presidente della commissione Lavoro, Pari Opportunità e Politiche Giovanili, promotrice e prima firmataria della legge su parità retributiva e qualità del lavoro, approvata a maggio che vede la Regione Lazio prima in Italia su questo provvedimento normativo.

Intervistata dalla Dire, ha spiegato come a rendere più evidente la necessità della legge siano stati i dati del dopo- pandemia, che “non solo parlano, hanno fatto rumore- ha detto- ci hanno mostrato che questa pandemia non è stata uguale per tutti, ma ha colpito per lo più i giovani e le donne. Secondo gli ultimi dati Istat, nella regione Lazio, nell’anno 2020, abbiamo perso 47.000 posti di lavoro, e 33.000 sono di donne. Il dato nazionale di dicembre 2020 evidenzia che il 98% dei posti di lavoro precari persi proprio nell’ultimo mese dell’anno riguardava le donne. I dati ci dicono ancora- ha aggiunto- che chi lavorava nel pubblico impiego o nella grande industria è riuscito a tenere, a reggere la crisi, ma fuori da queste categorie poi c’è tutto un mondo”.

Cosa prevede la legge? La consigliera Mattia ha riepilogato le novità principali: “Un registro di tutte le imprese virtuose attraverso cui, nel rispetto della privacy, le piccole e medie imprese potranno fornire i propri dati e accedere così a delle premialità; prevede inoltre politiche che promuovano la formazione delle donne, perché questa pandemia- ha ribadito Mattia- ci ha catapultato di colpo nel terzo millennio. Noi abbiamo l’obbligo di guardare il terzo millennio con occhi nuovi, anche in relazione alle nuove sfide che l’Europa ci ha mostrato, come la digitalizzazione, la transizione ecologica, la formazione Stem, l’educazione finanziaria”.

La legge approvata prevede anche una giornata specifica contro le discriminazioni sul mondo del lavoro. “Abbiamo previsto un micro-credito di emergenza– ha illustrato ancora Eleonora Mattia, consigliera regionale Pd del Lazio- per tutte le donne che da un giorno a un altro possono trovarsi in difficoltà e un fondo dedicato all’imprenditoria femminile”.

La legge prevede anche misure specifiche per le donne vittime di violenza, perché spesso “il problema fondamentale della donna che è vittima di violenza è proprio l’autonomia economica”. Altra novità sono “i bonus per la maternità, la paternità e i caregiver perché questa è una battaglia che deve essere collettiva e deve portarci ad una grande alleanza tra tutte le donne e anche tra donne e uomini”.

Per quanto riguarda gli incarichi nella Regione Lazio e negli enti collegati, la legge prevede un’alternanza tra uomini e donne e due terzi annui delle nomine non dovranno superare l’altro sesso: “Sempre rispettando le competenze“, perché, ha sottolineato Eleonora Mattia, “è necessario puntare sulle competenze: siamo vincenti nel momento in cui sappiamo che una posizione noi la possiamo occupare perché siamo competenti. Perdiamo nel momento in cui diciamo che non c’è stata data quella posizione soltanto perché eravamo delle donne”.

In merito al monitoraggio sugli effetti di questa novità legislativa, la consigliera ha precisato: “La legge prevede un regolamento attuativo e stiamo cercando di velocizzare i tempi per farlo approvare dalla Giunta; c’è l’osservatorio regionale che si occuperà anche di osservarne gli effetti sul territorio. Naturalmente torneremo ancora in commissione da qui a sei mesi, da qui a un anno, per vederne gli effetti”.

Per Mattia, questa legge era ed è “prioritaria. Dobbiamo sapere che nel 1977 il Parlamento italiano grazie alla tenacia di una grande donna, Tina Anselmi, aveva proprio introdotto la parità salariale. Ma ad oggi ancora non è applicata perché una donna su due non lavora”. Quello della Regione Lazio è quindi “un esempio virtuoso– ha concluso- che vuole provare ad alzare quell’asticella, a mettere quel mattoncino che serve per potere cambiare realmente le cose”. (www.dire.it)