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Franco Pompei,un Anticonformista Libero dell'”Arte Povera”

Redazione . DSC_0001Franco Pompei nasce a Roma nel 1958, è pittore, scultore, poeta e drammaturgo autodidatta.La sua prima partecipazione ad una Mostra risale all’età di venti anni, ottenendo il primo riconoscimento “Premio Udine”. Al Festival degli Sconosciuti di Ariccia (RM) ottiene il I° premio in Pittura e il II° in Scultura. Seguono allestimenti di Mostre personali presso: Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato in Roma, Centro Studi Marcora di Carrara, Festival Internazionale del Cortometraggio (Roma), Mostra Convegno per la celebrazione del 50° Anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo presso il Museo Storico della Liberazione di Roma, esposizione al Museo Storico della Fanteria, personale al Teatro Flaiano di Roma e in Via Margutta, in favore della Pace tra Iran e Iraq-Roma, Galleria Quirinale-Roma, Seconda Biennale della Medaglia d’Arte (segnalato) Palazzo Strozzi-Firenze. Personale al Torrione-Anguillara-Roma.Finalista con residenza di 3 giorni al Premio Internazionale di Pittura Rupestre, Pietracamela (TE). Presso la Casa Internazionale delle Donne (Roma). Invitato alla Seconda Biennale Internazionale d’Arte di Palermo. Conferimento del Premio Guglielmo II presso la Civica Galleria d’Arte Moderna “Giuseppe Sciortino” di Monreale (PA). Partecipazione al Complesso Monumentale Museale Sala del Bramante (Roma), al Carrousel Du Louvre (Parigi). Inoltre ha partecipato a numerose Mostre Collettive. Le sue Opere si trovano in Collezioni Pubbliche e Private, in Italia e all’Estero. Laura Cretara, Direttrice della Scuola di Incisione e della Medaglia d’Arte presso la Zecca dello Stato,afferma:<< E’ sempre emozionante presentare un giovane Artista alla sua prima esperienza espositiva, conoscere di lui – decodificandone il personale messaggio segnico – la volontà di definirsi e definire la realtà che lo circonda, la capacità creativa nel dare forma e vita a nuovi simboli per l’immaginario collettivo, l’ambizione nell’affermarsi nel mondo dell’arte, insomma, il suo desiderio di potenza, la presunzione di essere protagonista e artefice del suo tempo. DSC_0011Questa intima presunzione – vivo ed indispensabile alimento che legittima l’operare di ogni artista – l’ho riconosciuta in Pompei. Conosco Franco da alcuni anni e ne ho seguito il percorso di crescita che, anche se ancora non omogeneo nel progetto estetico, è sempre stato caratterizzato da una tensione emozionale profonda, da una notevole capacità introspettiva che in tutte le sue opere si manifesta con una tale forza d’impatto da superare i limiti del mezzo espressivo che è tuttavia ad una fase avanzata di ricerca.Pompei è pittore figurativo seppure usi la forma antropomorfa, spesso immersa in lividi campi materici assenti di spazio, solo per esercitare suggestioni, per suggerire emozioni profonde, per dare corpo e luce ad un disegno esistenziale a noi tutti così sgradevolmente intimo.DSC_0035 A questa sofferenza Pompei dà forma di grande solitudine, di impossibilità a comunicare tra umani spesso raffigurati con le mani legate, crocifissi o nell’abbandono del sogno, privati di una identità sociale e temporale.Le opere esposte quindi – oltre ad essere la testimonianza di come questo giovane artista si pone di fronte al problema del fare arte con tutte le implicazioni di ricerca, metodi e tecniche – vanno lette soprattutto come dichiarazioni programmatiche di scelta di indagine su se stesso, sull’uomo, su noi tutti>>.(m.m.)